AVVERTENZA: se non avete visto il film, non volete anticipazioni, gli spoiler vi stanno sulle balle o vi sto sulle balle io…non andate avanti. Qui ho da parlare di un saaaaaacco di cose. Non sarò breve. E sarò spoilerosa al massimo, perché non riesco a sostenere certe posizioni dicendo “quando chi-sappiamo-noi fa quella cosa”.
Quindi questa è l’ultima riga che vi concedo per cambiare pagina web…
Ok, vado.
Due obbligatorie premesse: come molti di voi sapranno io sono una fan della prima ora di questo anime. Prima dell’anime che del manga, con Shingo Araki e Michi Himeno come apice del character design, l’adattamento del mai troppo compianto Enrico Carabelli & del mitico Stefano Cerioni, con il Doppiaggio Storico…etc etc.
Però, un momento. Non sono una fan ebbbbbasta. Per me i Cavalieri dello Zodiaco sono uno stile di vita. Ho schifato abbastanza tutto quello che è stato successivo alla Serie Classica (quella che termina con Nettuno, per intenderci). Ho guardato la serie di Hades con un occhio solo, ho volutamente ignorato le serie G ed Omega per non vomitare e devo dire di aver trovato gradevole solo Lost Canvas (che secondo me rispetta l’atmosfera delle origini). Perciò sono MESI che mi sono convinta che il film in CG dei cavalieri poteva solo farmi schifo. Mesi che mi autoconvinco ad andarci solo per curiosità, perché il privilegio del cinema non ce lo avevano mai concesso. E mesi che mi dico he per criticare una cosa deve essere vista tutta e non bastano alcuni allucinanti spezzoni per fare una recensione.
Eccoci qua. Ho visto il film ieri sera, in un orario da bambini (a cui la pellicola è dedicata, dicono).
Ho letto recensioni spezza-ginocchia, che gridano alla lesa maestà.
Pfff, balle. Sono qui a dirvi perché, nonostante alcune pecche che vi farò notare, a me Legend of Sanctuary è piaciuto. E pure parecchio.
Cominciamo con le obiezioni più ovvie che sono state fatte a questa pellicola: innanzi tutto ci si è lagnati perché il film non ha la stessa profondità psicologica dei personaggi che abbiamo trovato nella serie tv.
Maddai. Mi tocca spiegare a gente che in certi casi ha quarant’anni che un film di un’ora e mezzo e una serie animata che conta più di 100 puntate non possono avere granché in comune? In effetti, la scelta di condensare l’intera saga del Grande Tempio in poco più di un’ora e mezzo è parsa assurda anche a me, ma probabilmente il budget era quello che era ed il tutto si è dovuto abbreviare il più possibile. Come rilettura, quindi, e non come “rifacimento fedele”, per me è venuta molto bene.
Che sia dedicata ai ragazzini e soprattutto ad un pubblico nuovo, sinceramente non ci credo nemmeno se lo vedo inciso nella pietra. Il ritmo è talmente frenetico che solo chi conosce bene la serie può apprezzare. Secondo me farebbero prima a dire che volevano sfruttare il brand. A me va bene, ma non prendiamoci in giro. Questo film è per noi appassionati: infatti creedo di averlo potuto apprezzare così solo perché sapendo praticamente a memoria il cartone animato avevo un profondissimo background a cui fare riferimento.
La terza obiezione che ho letto riguarda il Doppiaggio Storico. Ebbene, no. Il lavoro svolto, anche considerando il materiale originale, a me è parso ottimo. Forse in principio la voce di Ivo De Palma (da me affettuosamente detto “Ivus”) suona un po’ troppo carica sui nuovi lineamenti da ragazzino di Seiya, ma questo mi è parso vero solo nella primissima parte, quando il nostro protagonista fa un po’ il buffone. Per il resto, per me, Pegasus non è Pegasus senza la voce di Ivo De Palma e questo è applicabile a tutti i soci. Inoltre risentire alcune voci storiche (Gabriele Calindri, Felice Invernici,Danja Cericola, tanto per fare qualche nome…ma anche tutti gli altri) mi ha proprio emozionata.
Ora, come ben sapete la storia è questa: presso il Grande Tempio, il Santuario dove risiede il rappresentante della Dea Athena sulla terra, uno dei cavalieri d’oro più forti si macchia di alto tradimento perché fugge, portando con sé la sua armatura e una bimba in fasce che lui è convinto essere la reincarnazione della dea. Tutti gli altri lo inseguono e lo feriscono a morte, ma con il suo grande potere, questo cavaliere, che è Micene di Sagitter, riesce a raggiungere la dimensione umana e affida la piccola a un miliardario giapponese, insieme alle sacre vestigia.
– Nella serie, Micene moriva in Grecia, mentre nella nuova versione, Alman di Thule lo trova durante una spedizione nell’artico. Nella serie, Micene gli faceva un pippone assai improbabile per un moribondo , mentre qui gli trasmette tutto per via telepatica: molto molto più plausibile! Micene predice anche l’avvento di alcuni ragazzi, destinati a diventare cavalieri in difesa della bimba.
Sedici anni dopo troviamo Isabel che non è la stronza inetta della serie tv, bensì una liceale spaventata che sa soltanto di avere uno strano potere perché le sue mani riescono a guarire le ferite. Un bel giorno il suo maggiordomo le dice di aver ricevuto dal suo defunto nonno il compito di informarla di una cosuccia senza troppa importanza: lei è l’incarnazione di una divinità e da quel momento la sua vita cambierà radicalmente. La ragazza non fa in tempo a dire: “Eh?” che già gli emissari del santuario tentano di ucciderla.
E finalmente appaiono i cinque eroi (quattro all’inizio, che c’è sempre l’asociale del gruppo che non è cambiato di una virgola), che hanno passato la vita ad addestrarsi per diventare i suoi campioni: Pegasus, Sirio il Dragone, Crystal il Cigno e Andromeda (e per chi non lo sapesse, l’asociale è Phoenix).
Nella serie, ovviamente, i personaggi venivano svelati a poco a poco, cambiavano schieramento e sfumature di carattere…qui no, ce li becchiamo così come sono. Cosa che a me non è mancata dato che avevo già, appunto, le mie conoscenze. Non mi è dispiaciuta nemmeno la spruzzatina di humor che hanno provato ad inserire nel carattere di Pegasus (che un po’ sborone lo è sempre stato, dai!), specie quando la contrappongono alla calma e alla serietà di Sirio. Persino Andromeda, anche se verrà corcato di botte come una talpa, mi sembra abbia un ruolo meno infelice del solito. I ragazzi riescono a sconfiggere gli emissari del santuario e così conquistano la fiducia della dea in erba, ma subito si fa avanti un nuovo nemico: è Ioria di Leo, il fratello di Micene che arde dalla voglia di ristabilire l’onore della sua famiglia e quindi vuole uccidere la fanciula che usurpa il nome di Athena e riprendersi le vestigia di Sagitter.
Ioria è letteralmente un figo da paura, fortissimo…e grazie al cielo la velocità richiesta dalla sceneggiatura vuole che capisca di essersi sbagliato appena sente il cosmo di Isabel. Nella serie, bisognava fargli entrare la cosa col martello pneumatico. Qui invece sembra che afferri subito e questo toglierà un po’ di pathos, ma va a suo vantaggio.
E’ lui che ingiunge ad Isabel di andare al Grande Tempio per farsi riconoscere e la ragazza accoglie l’invito perché vuole conoscere meglio se stessa, cosa che mi pare più furbo e plausibile delle motivazioni della serie animata, ovvero con l’Inetta che cinguettava: “Andiamooo a fareee la paaaace con Arles!”.
Nell’anime, un sicario del suddetto Arles scoccava alla pacifista de sto… una freccia diretta al cuore appena questa scendeva dall’aereo. In questo film Betelgeuse è un po’ più stronzo e prima di fare la fine che merita accoppato da Phoenix (che appare poco ma permane col suo carisma intatto!) colpisce Isabel con una freccia cosmica che le si imprime sulla pelle. Quella ferita, che all’inizio sembra nulla, è un’idea furbissima di Arles per indebolirla lentamente. La ragazza non lo sa, ma attraverso questa il suo cosmo si disperderà!
La verità viene fuori alla Seconda Casa, dopo l’incontro con un intellettual-Mur moooolto figo che ci delizia con un Crystal Wall, così, tanto per dire che lo sa fare, ma si dichiara subito fedele. Dopo il simpatico scontro con Toro, che mette alla prova i cinque e li chiama pure BRONZINI (grande nonciclopedia!), Isabel si sente male. I cavalieri capiscono allora che per farla arrivare al Santuario in tempo, devono spianarle la strada. Athena non rimane sdraiata alla prima casa, ma Ariete e Toro collaborano attivamente alla salita portandosela in braccio.
La Casa di Gemini non pervenuta (ma visto che è vuota pazienza).
La Casa di Cancer reca la scena effettivamente WTF del film. Infatti Death Mask appare cantando. Un coretto tipo Disney. Però la cosa dura poco, quindi potete stare tranquilli. Gli hanno tolto un po’ di sadismo in cambio di peli sotto le ascelle che WOW. Per questo, vi giuro, invece di indispettirmi mi ha fatto ridere. E comunque sulla Soglia di Ade Sirio ci finisce lo stesso, per chi non ci credesse.
Lo scontro con Ioria è quello che mi è piaciuto più di tutti: ovviamente breve ma abbastanza fedele all’orginale. Si conclude con l’intervento di Virgo, in quella famigerata posizione da sfida dei mille giorni…perché Shaka è lo Shaka che conosciamo DOPO il combattimento con Phoenix, che qui purtroppo non avviene (quindi niente “Ci oscureremo in un mondo di Luce!”). Trovo però che il personaggio di Virgo non sia stato snaturato, perché ha come ruolo la Guida e quindi appare molto più simile al cavaliere che diventa quando torna dall’Ade nella serie tv.
Libra viene appena nominato comemaestro di Sirio (ma anche la sua casa è vuota quindi non importa anche se molti speravano nella scena gaya tra Andromeda e Crystal). No, quest’ultimo è stato spedito da Cancer direttamente a casa del suo maestro, Aquarius. I due si scontrano e, considerando che il tutto dura trenta secondi, il livello di pathos è sufficiente. E Camus è il figo di sempre.
Nella Casa di Sagitter si riuniscono a fare da barriera Scorpio e Capricorn (bel vicinato Micé, complimenti!!!) che straccionano i nostri eroi come non ci fosse un domani. Capricorn è stato fatto benissimo secondo me. Scorpio…è una donna, quindi sinceramente è imparagonabile al suo originale. Però è un bel personaggio, inserito in quel contesto. Ed è bello pensare che in questa nuova versione le donne possano raggiungere le sfere più alte del potere e non solo essere sfigate che se per caso vengono viste in volto devono uscire pazze ed accoppare il malcapitato (oppure amarlo, ma va be’).
A questo punto sono tutti moribondi, ma Isabel, con le sue ultime forze, si prodiga per curarli, anche se ormai tutto il suo cosmo se ne è andato ed è in mano ad Arles, il quale, avvertendolo, sfascia il cavaliere dei Pesci che passava di lì (e quella è la sua unica apparizione, poveraccio) e finalmente dichiara di essere Gemini, passato al lato oscuro per invidia verso Micene. Zan zan. Saga si trasforma nel discomostro finale (altra cosa un po’ fuori dal canone), ma credo che sia la dimostrazione di che mostro di invidia sia sempre stato. Comunque, ovviamente, i nostri eroi, grazie anche all’armatura di Sagitter, lo sconfiggono ed Atena può cominciare il suo regno promettendo ai cavalieri rimasti che si impegnerà per fare del suo meglio e proteggere la Terra.
Ora, passiamo a quello che mi è piaciuto:
– visivamente, molto. Non sono una esperta di grafica, ma le caratterizzazioni dei personaggi alla fine non mi sono dispiaciute per niente, con tutte le novità apportate (tipo piercing e tatuaggi, ma anche gli elmi che diventano maschere). Spettacolari i combattimenti, i colori, tutto. Persino le scelte un po’ più tamarre, come le piume al neon di Phoenix.
– l’adattamento. Felice. Un misto tra vecchio e nuovo grazie al Doppiaggio Storico. Io non voglio sviolinare a tutti i costi, non mi torna niente in tasca, ma grazie a loro ho sentito il sapore della mia infanzia. La famosa battuta del “tardone” che si sente nella Casa del Toro ha fatto storcere il naso a molti, ma era così anche in Giapponese e nel carattere di “quel Pegasus” ci sta tutta.
– le musiche. Mi è molto dispiaciuto non sentire Pegasus Fantasy, alla fine io l’avrei piazzata. Ma la colonna sonora originale è molto bella.
– alcune scelte, ovvero: far sì che Isabel e i ragazzi abbiano 16 anni e non 13. Far si che le armature vengano richiamate da tesse-medaglioni e non portate sule spalle da cassoni megaenormi a cui siamo tutti affezionati ma onestamente facevano un po’ scomodo…
– il Grande Tempio che, anche se perde un po’ in mitologia, guadagna abbastanza come Altra Dimensione.
– La caratterizzazione di Isabel, ESTREMAMENTE più simpatica. (non era difficile, ammettiamolo)
– L’animazione delle armature che mi davano un senso di “massiccio” e gli elmi-maschera che secondo me sono sensati in combattimenti di quel genere.
– Niente sangue, solo cosmo. Ma le colonne e le scale finiscono infrante lo stesso, grazie alla faccia dei nostri eroi!!! 😀
– Loro sono comunque e sempre TUTTI FIGHI. E W Micene di Sagitter!!!
Cose che avrei fatto diversamente:
– Allungato il tutto di almeno mezz’ora.
– Avrei fatto fare meno faccette a Pegasus, ma evidentemente hanno voluto dare una caratterizzazione al personaggio che è comunque il meglio delineato.
– Avrei lasciato Milo com’era (uomo) e avrei dato una dignità a Fish, ma anche la canzonetta di Cancer si poteva evitare (purché gli lasciassero i peli sotto le ascelle però).
Come vedete, ho trovato pochi difetti. Sono anche l’unica, mi sa, a parlare bene di questo film , ma proprio non mi importa di essere una voce fuori dal coro. Spero che i ragazzini che non conoscevano i nostri eroi vengano stimolati a cercarsi le puntate originali. Troveranno un intero universo di coraggio, amicizia e abnegazione.
E sentiranno finalmente il Cosmo dentro di loro?