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Alcune cose che ho imparato finora.

Sia chiaro che non ho nulla da insegnare a nessuno e che tutto questo lo dico a me stessa. Ma, chissà, forse da queste piccole banalità (perché tali sono lo so. Oh, ma quanto è difficile metterle in pratica davvero queste banalità) si genererà quel seme di cui tutti abbiamo più bisogno.

Per me, per te.

1. Prima di parlare, pensa. Ma non a quanto sei bravo e bello e giusto. Ragiona su ciò che ti sta uscendo dalla bocca. Chiediti che scopo ha. Parlerai meno, parlerai meglio.
2. Bene-dici. Nel senso di dire il Bene. Se pensi qualcosa di buono di qualcuno o qualcosa dillo. Siamo così abituati ad offenderci da essere diventati timorosi di parlarci con gentilezza.
3. Ignora chi ti provoca. Chi lo fa costantemente è in cerca di attenzioni che non merita.
4. Il mondo si può cambiare. Un gesto di gentilezza alla volta. Forse non puoi cambiare il destino universale, ma se puoi aiutare qualcuno fallo. È un’onda che si espande.
5. Il cinismo a tutti i costi non ti rende più intelligente. Nemmeno l’ottimismo a tutti i costi. Ma visto dove ci porta il cinismo, proverei a cambiare verso.
6. La ricchezza maggiore è il tempo. Spendilo con cura.
7. Gioisci dei risultati positivi, grandi o piccoli che siano.
8. Prenditi cura di te stesso/a.
9. Dì a tutti quelli che ami quanto li ami ma soprattutto dimostraglielo ogni volta che puoi.
10. Non temere il potere dell’immaginazione e delle intuizioni: spesso è nei sogni che mostriamo il nostro vero io.

 

A un 2017 di Amore e di Vita.

Giornata Mondiale della Felicità 2016

Anche oggi ci siamo arrivati. E’ il mio onomastico, nonché il giorno dell’equinozio di Primavera e – da quattro anni a questa parte – la Giornata Internazionale della Felicità.

Come partner di Action for Happiness, vi lascio il link per scaricare gratuitamente la piccola guida della Felicità, creata dai fondatori del movimento inglese perla Felicità, che come ormai sapete è entrata a far parte dei diritti umani.

Qui potete scaricare il libriccino, se avete familiarità con l’inglese.

Ce lo siamo detti più volte: che cosa sia la Felicità è questione filosofica, ma ognuno nel proprio cuore sa che c’è una scintilla che si può accendere e che contribuisce a migliorare il nostro mondo e, di riflesso, quello degli altri.

Pulizie di primavera!

E’ vero, è vero, la Scuola di Felicità ha terminato le lezioni, ma questo è e resta un blog sulla felicità e sul pensiero positivo in generale, perciò non smetterò mai di consigliarvi tutti i metodi che mi sembrano sensati per una vita piena di meraviglie.

Recentemente mi è capitato sotto gli occhi un articolo relativo alle pulizie di primavera (era la pubblicità di un detersivo perciò non ve lo riporto), che però mi ha fatta pensare a quanti tipi di “pulizia” possiamo fare nella nostra vita.

E il sopraggiungere della primavera e della Pasqua mi sembra il momento ideale, per queste operazioni, in modo che poi possiamo davvero “risorgere” un po’.

Vi sembra stia dicendo cose un po’ bislacche? mah, vediamo se mi direte la stessa cosa alla fine dell’articolo.

1. Ripulire i propri spazi.

Cominciate con poco. Un cassetto, o la scrivania. Durante l’inverno, in particolare, tendiamo ad accumulare cose per lo più inutili. Forse non vi sembra, ma è così. Guardatevi nelle tasche. O nelle borse. Scontrini, biglietti del cinema, carte di caramelle. BUTTATE. Dai piccoli spazi, passare alla casa è un attimo. So  che è una fatica e un lavoro in più, ma rendere la vostra casa più ordinata, pulita e profumata ha effetti incredibili sull’umore. Ragazze, non fatevene carico totale. Chiedete al vostro Lui di fare la sua parte, spiegategli perché. La pulizia e il riordino dei propri spazi è un toccasana, specie quando sentiamo di avere un cumulo di stress oltre la norma…provare per credere.

2. Ripulire i propri rapporti.

E’ decisamente meno semplice che dedicarsi agli oggetti. Talvolta, però, occorre che ci liberiamo anche di alcuni rapporti che ci sono diventati troppo stretti. Non necessariamente dobbiamo eliminare le persone dalla nostra vita, ma a volte occorre dare un giro di chiave. A volte lasciamo che gli altri ci invadano, ci mettiamo in secondo piano. Altre volte, anche se ci fanno stare male per molti versi, manteniamo dei rapporti che non sono propriamente sani. Non sempre sono amori sbagliati, a volte ci lasciamo calpestare da parenti, amici, conoscenti. Ripulire i propri rapporti significa ridare alle persone il posto che meritano, quindi riscoprire coloro che ci sono sempre stati accanto e che meritano tutto il nostro amore e le nostre attenzioni e mandare a spigolare chi è lì solo per puntare il dito e criticarci, pensando che la sua opinione nella nostra vita valga più di altre e della nostra stessa. Pfui. Sembra impossibile, ma là fuori è pieno di gente così. E laddove, su facebook si possono cancellare con un click, nella vita reale è molto più complicato. Ma necessario.

Diciamoci quelle verità che ci siamo tenuti dentro per un bel po’. Riassestiamo l’equilibrio. Scommettete che ci sentiremo esponenzialmente meglio?

3. Ripulire il proprio organismo.

Io non sono una grande fautrice delle diete, perché per me si tratta di modi non troppo fantasiosi per riempire le pagine dei giornali e talvolta secondo me si rivelano anche poco salutari. Tuttavia, riequilibrare un poco l’alimentazione può essere utile.

Bere molto è fondamentale, ma questo lo saprete già.

Per i non vegetariani, consiglio di aumentare comunque le quantità di frutta e verdura a discapito di un po’ di carne (specie quella rossa). Sono onnivora, perciò non demonizzo chi si fa una bistecca. Ma esagerare in tutto, fa male. Per me, cercherò di diminuire un poco gli zuccheri, perché sto davvero esagerando. Ci provo, prometto! 🙂

4. Ripulire la propria mente

Fosse così facile, probabilmente non saremmo qui. Sicuramente durante l’inverno abbiamo accumulato un sacco di “tossine”. E di problemi che, sicuramente, non svaniscono in un PUFFF! C’è tuttavia qualcosa che possiamo fare: ritagliarci, se già non lo facciamo, qualche decina di minuti per un po’ di relax e meditazione.

Abbiamo già parlato di vari metodi, tra cui il più semplice ed efficace mi sembra Ho’Oponopono (la ripetizione del mantra: “mi dispiace, perdonami, grazie, ti amo”), ma nulla vi vieta di sperimentare.

Dopo questi 4 tipi di pulizia, ci sentiremo persone nuove. Io comincio da oggi, e voi??? 😀

 

Giornata Internazionale della Felicità 2015

Ed eccoci di nuovo qui a celebrare! Non vorrei dire, ma oggi è pure il mio onomastico – come ormai saprete – e perciò sono contenta che proprio oggi l’ONU abbia deciso di istituire la Giornata della Felicità.

Per di più sembra che oggi ci beccheremo anche un’eclissi parziale di Sole e visto che molti siti allarmistici dicono che sarà il Giorno del Giudizio stasera potremo tutti brindare per essere sopravvissuti! Alé!

Da quando ho iniziato il blog sono venuta in contatto con l’idea di felicità di tante persone e mi sono accorta che quasi sempre si tratta degli affetti. Possiamo dire che l’amore è felicità?

Certo, non c’è solo quel tipo di felicità. Alla felicità – e perché questa non venga meno – dovrebbero accompagnarsi sempre buona salute, serenità, abbondanza e soddisfazione. Non sono doni di tutti. Perciò è necessaria anche la gratitudine per ciò che si ha.

L’ONU ha messo in luce che la Felicità è importante ed è un diritto fondamentale dell’uomo. Tutti insieme dovremmo contribuire a riprendercelo e a diffonderlo. A volte l’enormità del pensiero di un mondo di persone felici mi affascina al punto da paralizzarmi, probabilmente perché è anche l’idea del paradiso.

Sostanzialmente però possiamo utilizzare lo spunto di questa giornata per farci la domanda da un milione di dollari:

SEI FELICE?

E quella da Due Milioni di Dollari:

CHE COSA TI MANCA PER ESSERE COMPLETAMENTE FELICE?

Se rispondiamo a queste due domande con onestà avremo un bene prezioso tra le mani: sapere che cosa vogliamo.

E niente ci vieta di agire per arrivarci.

Ho scoperto l’acqua calda, dite? Facile. E allora come mai non ci avevate mai riflettuto prima?

Sette frasi positive da ripetersi tutti i giorni (soprattutto nei momenti di difficoltà).

Inserito il

Questo articolo è la traduzione il più possibile fedele della newsletter datata 04.03.2015 ad opera di Joe Vitale, nell’ambito di un progetto che si chiama “The Abundance Project” che si propone di fornire positività ed autosostegno a chiunque voglia iscriversi. Certo, ci sono anche proposte commerciali (Joe Vitale è uno degli autori di The Secret, è un motivatore professionista ed è lui che ha diffuso Ho’ Oponopono in Italia tramite i suoi libri). Non si tratta di magia, nè ha la pretesa di esserlo, ma questa mail mi è piaciuta e la dedico a tutti coloro che stanno passando un momento di difficoltà.

Fare i conti con lo scoraggiamento non è mai facile.

Anche se speriamo tutti nel successo in ogni aspetto della nostra vita, talvolta la vita stessa decide di metterci in mano le carte sbagliate e in quei momenti abbiamo l’obbligo di mantenere la nostra compostezza e trovare ogni modo possibile per restare ottimisti sul futuro.

Se avete familiarità con le teorie del pensiero positivo avrete sicuramente sentito parlare delle affermazioni positive quotidiane e di come queste possano essere usate per aiutare a calmare il dolore e lo sconforto, guarire la mente e confortare l’anima nei momenti difficili.

Anche se non possiamo sapere quando e come le difficoltà arriveranno, possiamo aprire le nostre menti a semplici messaggi di verità ed amore , altrimenti conosciuti come “affermazioni positive”.

Se non avete mai sentito parlare di questo metodo prima, ecco la vostra occasione.

Di seguito sette affermazioni positive quotidiane che possono aiutare a porre rimedio ad ogni situazione scoraggiante:

1. Non ho bisogno di auto-compatirmi, perché io stesso sono un dono al mondo.

E’ facile cadere nell’autocommiserazione quando ci manca il supporto sociale degli altri, ma alla fine dovete convincervi che siete troppo importanti per sentirvi dispiaciuti per voi stessi.  Se vi sentite soli e tristi, ricordatevi che siete un dono per tutti coloro che vi stanno attorno e che il mondo senza di voi non sarebbe lo stesso. Ripetete queste parole, ancora e ancora, finché non sentirete davvero di essere un dono.

2. So come fare le scelte giuste per me stesso/a

Prendere decisioni nella vita non è mai facile come dovrebbe essere. I pensieri negativi arrivano naturalmente quando avete paura di prendere decisioni a causa di errori del passato o perché siete così preoccupati del futuro da non poter immaginare di non incasinarlo con dei cambiamenti nel vostro cammino attuale. In ogni caso, dovete imparare a fidarvi di voi stessi. Capire che siete il capitano della vostra vita e che finché potete fidarvi di vi stessi, tutto andrà per il verso giusto. Senza eccezioni.

3. Inspiro la calma ed espiro l’ansia.

Cose che ci fanno preoccupare possono succedere tutti i giorni, ma c’è un modo per affrontare certe situazioni. Ogni vota che vi sentite incapaci di affrontare una difficoltà, concentratevi sul respiro e dite a voi stessi che ogni volta che inspirate acquisite sentimenti di calma, mentre ogni volta che espirate buttate fuori ansia e paura. Potrebbe volerci un po’ per abituarvi, ma se riuscite a fare vostra questa pratica sarete in grado di gestire al meglio le vostre paure e i vostri momenti “no”.

4. Scelgo di sostituire la rabbia con il perdono e la compassione.

La rabbia può causare stress non necessario e compromettere la nostra salute sia fisica che mentale. Alcuni individui sono più soggetti di altri alla rabbia, ma tutti possiamo scegliere di sostituire la rabbia con il perdono e la compassione, inclusi voi ed io. la prossima volta che vi sentite gonfiare di rabbia, dite a vi stessi che scegliete di non arrabbiarvi per gli errori altrui, per le vostre scelte sbagliate o per gi eventi naturali della vita. Invece scegliete di perdonare gli altri per i loro errori, voi stessi per i vostri errori  e riempite il vostro cuore di perdono e compassione.

5. Scelgo speranza e ottimismo invece del pessimismo.

Quando i pensieri negativi penetrano nella vostra mente, è facile diventarne succubi e perdere ogni speranza per un futuro migliore. ma, anche se è difficile, tutto può cambiare in meglio con un piccolo sforzo extra.

La prossima volta che un pensiero negativo vi entra in testa, dite a voi stessi che avete scelto l’ottimismo e la speranza. Dite a voi stessi che anche se oggi non avete ricevuto ciò che speravate, da quest’oggi avrete raccolto un insegnamento per essere più preparati a ricevere il meglio domani.

6. Scelgo di vedere gli amici e le persone amate come dei doni.

Le persone che amate sono nella vostra vita per una ragione. Qualche volta avete solo bisogno di una spalla su cui piangere o di qualcuno che ci dica che siamo sulla giusta via. Certo, non dobbiamo basare tutta la nostra autostima su ciò che gli altri pensano che siamo, ma se riusciamo ad ammettere che gli altri siano un dono, non ci sentiremo soli se dei problemi busseranno alla nostra porta.

7. Ho affrontato delle difficoltà e grazie ad esse sono diventata una persona più forte.

Nessuno è esente dalle difficoltà della vita, ma coloro che le hanno affrontate meglio sono anche coloro che ne hanno tratto forza ed insegnamenti. Se ammettete la sconfitta non appena sorge una difficoltà, sarete vicini a lasciare che i pensieri negativi invadano la vostra vita. Se invece siete disposti a riconoscere le difficoltà e usarle come base per un futuro di speranza e successo, queste vi rafforzeranno.

 

Quando siete vicini ad una prova difficile, ricordate sempre e ripetete queste affermazioni positive. Dite al mondo che siete forti.

Con affetto.

Joe Vitale. (trad. by LaZitellaFelice)

 

 

Giornata mondiale della Gentilezza 2014. E tu che cosa farai per essere gentile?

Credo che nessuno possa trovarsi in disaccordo quando diciamo “il mondo ha bisogno di più gentilezza”.

Ne abbiamo parlato spesso anche qui, arrivando persino a suggerire 40 azioni di gentilezza extra che sono  alla portata di tutti.

La Gentilezza e la Felicità sono collegate così intimamente che secondo me spesso vanno a coincidere nello stesso atteggiamento, anche se di fatto chi è gentile non sempre può dire di essere felice. Epperò. Chi sa ancora essere gentile, forse non ne è cosciente, ma ha il seme della felicità proprio lì, a portata di mano.

Oggi non scriverò papiri. Vi chiedo, però: che cosa farete oggi per essere gentili?

Che cosa riuscite a fare tutti i giorni?

Esiste una gentilezza inaspettata ancora in grado di colpirvi?

E ricordiamoci sempre che la gentilezza è contagiosa: è educazione, meraviglia, sorpresa, delicatezza, benessere e gioia. Significa portare un po’ di tutto questo nella propria vita e nella vita di qualcun’altro. Spesso si fanno grandi proclami su come costruire un mondo migliore per tutti. Secondo me questo è un ottimo punto di partenza!

Quelli che “la felicità non esiste”.

Mi capita spesso, lo ammetto. Mi capita nei discorsi con gli amici, con Lui, con i Parents, ma anche e soprattutto sui social network, dove condivido un curioso misto tra link femministi abbastanza arrabbiati (perché non mi pare possibile che nel 2014 siamo ancora a discutere se un uomo ha il diritto o no di stuprare una donna in shorts! GRRR!) e adorabili linkucci contenenti gattini e frasi positive che, nel mio piccolo, spero possano sollevare il morale a qualcuno.

Sorprendentemente, alcune delle reazioni più insofferenti mi arrivano dalle frasi positive.

Eh già.

Ora, non so se qualcuno è mai morto per una esortazione a cogliere il meglio della vita. Non so se c’è davvero qualcuno che NON VORREBBE sentirsi felice e contento.So però che a volte la reazione di coloro che io chiamo “quelli che da tristi si sentono più intelliggggggenti” è quasi buffa.

Primo: mi conferiscono un potere che non ho. Intendo dire che se bastasse una parola: “SORRIDI!” affinché si risolvessero i mali del mondo, la cosa sarebbe fin troppo facile e già risolta, non trovate?

Secondo: magari leggono il mio link nel momento in cui è successo loro qualcosa di brutto. E magari sembra loro una presa in giro. Ma santo cielo, secondo voi come faccio io a sapere cosa vi è successo?

Terzo: qualcuno mi ha suggerito che un’esortazione continua alla felicità fa sentire inadeguati. Uhm…ci rifletto e mi domando dove sia il problema. CERTO che fa sentire inadeguati, perché non credo che ci sia qualcuno nel mondo che non abbia mai provato attimi di sconforto. La differenza tra il “sorridi come un beota” e “cerca di farti forza, affrontando anche ciò che ti succede di male tentando di non farti abbattere, perché un simile atteggiamento potrebbe portarti ad una più rapida risoluzione dei tuoi problemi” a me pare piuttosto chiara. E’ possibile che per qualcun’altro sia più confusa?

Quarto: è statisticamente provato che il lamentarsi è dannoso. Se non sbaglio, pochi mesi fa era uscita persino una ricerca scientifica sul fatto che chi si lamenta in continuazione abbassa drasticamente le proprie capacità intellettive. Quindi, il detto “il riso abbonda sulla bocca degli stolti”, ovvero cavallo di battaglia di chiunque faccia del pessimismo un pregio, detta col tono di Nino D’Angelo: “A me, me pare na ‘strunzat!”

Quinto ed ultimo punto: NESSUNO vi obbliga a cercare di essere felici, a cercare il lato positivo di una situazione, a farvi coraggio nonostante le avversità. Nessuno ha mai detto che le emozioni negative devono essere cancellate (si tratta solo di dare loro il giusto peso, ovvero: non troppo!). Nessuno ha mai detto che la vita è una rosa senza spine. Quindi, se volete spendere il vostro tempo lagnandovi ed esaltando le leggi di Murphy qualunque cosa vi capiti, per poi definire “stronzata” ogni minuscolo miracolo che vi viene donato (un paesaggio particolarmente bello, la musica, le risate …così, tanto per fare un esempio) perché dovete mantenere la vostra maschera di “Duri&Puri” che non possono sorridere perché la Vita li ha duramente provati…fate pure. Io non voglio entrare nell’intimità altrui, non voglio farlo sentire in colpa perché si sente triste. Solo, vorrei che fosse ricambiato il favore: non avrò una vita perfetta sotto ogni aspetto, ma sono consapevole di avere così tante fortune che mi sentirei ingrata a lamentarmi di qualcosa. Per tanto, col vostro permesso, continuerò ad essere una persona felice e soddisfatta.

E non mi sentirò mai in colpa per questo.

Action for Happiness – Che cosa ti fa brillare?

(Articolo in lingua originale qui: MOODNUDGES by Alex Carmichael, linkato al sito http://www.actionforhappiness.com. Trad. e adattamento by missloislane79 per La Zitella Felice)

Cos’è che ti fa brillare?

Amo questa domanda. La cantautrice canadese Sarah McLachlan lo sta chiedendo al pubblico che esaurisce i posti ai suoi spettacoli nel suo tour in Nord America di quest’estate.

Parla dell’importanza di brillare attraverso le avversità, persino apprezzando i momenti duri che la vita ci riserva, perché questi possono trasformarci negli esseri forti e belli che siamo fatti per essere. Le sue canzoni sono piene dell’ispirazione ad apprezzare le lotte della vita, apprendere da esse e poi lasciarle andare. E continuare sempre a brillare.

Quando chiedo a me stesso cosa mi fa brillare,  cosa fa cantare il mio cuore mi vengono in mente parole come:

– ballare

– aiutare la gente a fiorire

– coccolare le mie figlie

– preparare un pasto delizioso da condividere con qualcuno di speciale

– scrivere

– creare dei gruppi

Mi piacerebbe sapere che cosa vi fa brillare. Che cosa fa cantare il vostro cuore?

Una ispirazione a condividere e a brillare spudoratamente, una delle mie citazioni preferite di sempre, viene dalla scrittrice  Marianne Williamson:

La nostra paura più profonda non è essere inadeguati

La nostra paura più profonda è di essere potenti oltre la misura

E’ la nostra luce, non la nostra oscurità che ci spaventa

Ci chiediamo: “Chi sono io per essere brillante, affascinante, talentuoso, favoloso?”

Veramente, chi sei tu per non esserlo?

Il tuo fare il modesto non serve al mondo. Non c’è niente di illuminato nel tuo sminuirti cosicché gli altri non si sentano insicuri vicino a te.

Siamo tutti fatti per brillare, come i bambini.

Non è solo in alcuni di noi; è in tutti.

E se lasciamo brillare la nostra luce, inconsciamente  diamo agli altri la possibilità di fare lo stesso.

Se ci liberiamo dalla nostra paura, la nostra presenza automaticamente libera gli altri.

Che cosa ti fa brillare?

 

 

10 piccole cose che rendono speciale una giornata “normale”.

Un vecchio motto recita: “C’è chi vive pensando che niente sia un miracolo e chi vive pensando che tutto sia un miracolo“.

A quale categoria pensate di appartenere voi? Ci penso ogni tanto e mi convinco sempre più che la società ci addestri all’infelicità e all’insoddisfazione, per poter meglio approfittarsi di noi e del nostro “valore commerciale” come clienti di qualsiasi cosa.

Oggi pensavo che ci sono almeno 10 cose in una giornata qualunque che, riflettendoci sopra, sono attimi di puro piacere e non necessariamente devono costare un milione di euro.

Così, su due piedi, le prime dieci cose che vengono in mente a me:

1. Il caffè di prima mattina. (costo: 30 centesimi circa) Non so voi, ma senza non carburo. Me lo bevo in piedi, di fronte alla finestra, sperando che la giornata davanti a me sia piena di belle cose.

2. Spalmarmi la crema per il viso. (costo: 5 centesimi) è un’abitudine che ho preso. Si tratta di una crema all’aloe che dovrebbe essere idratante. Non penso che migliori di molto la mia pelle, però mi piace la sensazione che mi dà il massaggiarmi ed adoro il profumo.

 

3. Un bacio e un abbraccio a Lui e le carezze a Bubino (gratis). Di notte uno russa come una sega elettrica, l’altro mi zompetta sulle gambe. Li butterei dalla finestra più o meno fino alle 5 del mattino, dopodiché mi ritorna l’amore incondizionato. Alle 7.30, quando è ora di salutarsi, li adoro.

4. Ascoltare la musica mentre sono in auto, diretta verso l’ufficio (gratis).  A volte dover trascorrere un po’ di tempo in macchina è un privilegio.

5. Ricevere la telefonata a sorpresa di Lui che è in zona e pranzare insieme (costo: 10 euro). E’ troppo bello non dover andare nella nostra grigia mensa, ma prendersi una pausa in qualche ristorantino carino, soprattutto quando non ci se lo aspetta.

6. Ricevere un complimento (gratis), magari per qualcosa di buono ottenuto sul lavoro. Per quel che mi riguarda, i complimenti mi piace anche farli.

 

7. Osservare i colleghi e rendersi conto che – nonostante i limiti di ognuno – ci si trova a contatto con brave persone (gratis).  Non è scontato, ma TUTTI hanno un lato positivo, checché se ne dica. E basta ignorare chi proprio non vuol farlo vedere.

 

8. Uscire con il sole e pensare di avere ancora mezza giornata davanti (gratis). Ma anche in inverno, dai, si può fare qualcosa di interessante.

9. Vedere degli amici e farsi quattro risate (gratis). 

10. Avere un po’ di tempo da dedicare ad un hobby (gratis), che sia leggere un buon libro, costruire castelli di sabbia, arrampicarsi, praticare uno sport… Non importa che siano tre ore di fila, basta potersi ritagliare uno spazio in cui scaricare le tensioni accumulate.

Mentre scrivo mi vengono in mente decine di altre cose: farsi fare (o fare) un massaggio, fare una passeggiata canticchiando, riguardare vecchie fotografie, cucinare insieme a qualcuno, trovare qualcosa di nuovo da studiare e imparare…

Quante cose diamo per scontate? Un po’ troppe, mi sembra.

Se anche voi vivete ogni giorno piccoli miracoli come questi, è giusto riconoscerli e cominciare un percorso di gratitudine  che, come diciamo sempre, è il vero lievito del buon umore.

E la sfida è trovare ogni giorno qualcosa di nuovo per cui sentirsi fortunati e dire sempre grazie, grazie, grazie!