Dunque, riflettevo sul fatto che trovandomi a sopravvivere durante questa quarantena sguazzando nella fascia discretamente fortunata della popolazione, posso permettermi di pontificare ad cazzum e perciò ho deciso di scrivere uno di quegli elenchi top five di cui di norma non frega niente a nessuno quando va bene e fanno incazzare un sacco di gente se vengono presi in maniera sbagliata. E va be’ corriamo il rischio.
CINQUE COSE CHE ODIO DI QUESTA QUARANTENA:
1. Non vedere la mia famiglia. Siamo tutti tappati in casa da due mesi. Non ho ancora ben capito dove è il rischio se mi metto in macchina e li vado a trovare. A meno che il virus non stia in agguato appena fuori dal portone per saltare addosso agli ignari. Cosa che non accade.
2. La politicizzazione della pandemia. Laddove, invece di essere tutti uniti verso il comune scopo di migliorare la drammatica situazione, assistiamo ai soliti teatrini/campagna elettorale in cui si scaricano barili e ci si liscia le piume sulla pelle della gente. Che schifezza.
3. I virologi che dicono un giorno una cosa e quello dopo un’altra, in combo con i tuttologi da wikipedia che sentono il bisogno di diffondere notizie non verificate tipo che il virus ha un gonnellino e balla la hula. A tutto ciò si aggiunge un panorama d’informazione da terzo mondo in cui contano gli scoop (solitamente fasulli) e il clickbaiting e che non fa che generare confusione. Risultato: è sempre più difficile selezionare le fonti.
4. Quelli/e che la menano ai genitori disperati e/o in difficoltà perché devono tornare al lavoro in corrispondenza con le scuole di ogni ordine e grado ermeticamente chiuse. Quelli il cui slogan è che la scuola non è un parcheggio. Andate a cagare, di cuore. Avere a cuore l’istruzione dei bambini, la paura di non poterli seguire adeguatamente (perché siamo genitori e non insegnanti) ed anche il fatto pratico che se devo lasciare il figliolo per lavorare è un vero casino (non è facile trovare una baby sitter, c’è comunque il rischio e…avete presente che pagare una persona due ore al giorno oppure dieci ha un peso economico molto diverso vero?) E tutto quello che sapete dire è che la scuola non è un parcheggio? Graziearca’. Ma siete i primi a svilirla, la beneamata scuola, attribuendo a noi questa minchiata.
5. Quelli che per sembrare più intelligenti ti dicono che andrà tutto male, gli spargitori di veleni e sospetti, coloro che non sono in grado di vedere neppure un lumicino fuori da questo tunnel e devono provare a trascinare nel loro buio anche te…per di più solitamente su basi nulle, fake news o distorsioni dei fatti. Che non è e non sarà una passeggiata lo sappiamo, ok, grazie. Mobbbasta però eh. C’è anche una vaga, vaaaga possibilità che si trovi una cura, che le cose migliorino, chi lo sa?
CINQUE COSE CHE AMO DI QUESTA QUARANTENA
1. Il posto di lavoro a 50 cm dal letto. Forse l’avevo già annoverato tra i motivi di giuoia, ma OSANNAH! Un sacco di sbattimento in meno la mattina e col fatto che l’Erede è a casa è l’unica soluzione decente (e comunque non facile).
2. Loro Due con me tutto il tempo. Non so quando ci ricapiterà. Me la godo a più non posso.
3. La confezione da 3 kg di Nutella in cui sto per tuffarmi.
4. Il fatto di avere persino il tempo di leggere e fare tai chi. Anche questo, chissà quando ricapiterà.
5. Le lunghe telefonate con le persone a cui tengo. Non staremo distanti per sempre, ma è in frangenti come questi che si vede chi ci tiene e chi, invece, può fare a meno di te.
BONUS: La speranza che vada tutto meglio di quanto tutti dicono per poter fare gne gne gne ai Torvi Cinici.
Gne gne gne.