Dove sono quelli della camicia???

Se vi ricordate, pochi giorni fa il mondo (e il web) è stato scosso dai piagnistei di tutti i vari “difensori della Vera Scienza” che si scagliavano contro il commento fatto a proposito della camicia di Matt – Lacrima D’Oro – Taylor.

Vorrei far notare che ben poche persone hanno attaccato la persona di Matt Taylor, concentrandosi -semmai – sulla scelta poco consona dell’abbigliamento scelto.

Ebbene, mio acclamato esercito di giustizieri. Ora vi aspetto al varco:

mongoli1

Essendo commenti apparsi in luogo pubblico su FB non penso di doverne censurare i nomi: questa gente si prende la responsabilità dei propri pensieri. Vorrei far notare che non è stato risparmiato nulla del campionario sessista:

1. luogo comune che più trito non si può

2. incapacità di accettare che una ragazza riesca laddove molti uomini (circa 8000) hanno fallito. Get over it, man.

3. Immancabile commento sull’aspetto fisico (che c’entra come al solito come i cavoli a merenda)

4. Man forte al commento tre, perché se non si fa branco non è divertente e poi la parola cesso fa ridere (ugh!)

5. Richiamo ai classici doveri femminili, nell’incapacità di accettare una figura femminile al di fuori dello schema precostituito. Tipo quei bambini che pestano i piedi e trattengono il fiato fino a diventare paonazzi.

Amici della camicia siete la fuoriiii?

mongoli2

 

Altro esempio, per la serie: “E fattela una risata”.

No, non me la faccio una risata. Non rido delle battute da decerebrati che certuni cercano di spacciarmi per ironia.

E’ vecchia, ragazzi.

E’ il segnale di quanto il maschio italiano medio sia disfattista: in un’Italia che ci offre ben pochi spunti per essere orgogliosi, se a riuscire nell’impresa è una donna cerchiamo di denigrarla. Così facendo facciamo arrabbiare le femministe kattive e distogliamo l’attenzione dal fatto che noi nella vita abbiamo raggiunto l’incredibile traguardo di esserci fatti venire i muscoli alle dita a forza di tippettare sulla tastiera dietro la quale concepiamo le nostre intelligentissime, nuovissime battute.

No, non ridiamo: perché non dovrebbe servire essere ingegnere plurilaureate, graduate dell’aeronautica, parlare cinque lingue e andare nello spazio per chiedere di non essere sempre, costantemente, ininterrottamente oggetto di battute a livello scimpanzé.

Ah, oggi è il 25 Novembre, giornata dedicata al contrasto della violenza sulle donne. Cominciamo un po’ a pensare da dove parte la mentalità che giustifica gli abusi e rende necessaria una giornata del genere. Vi do un indizio: l’ironia non c’entra niente.

PS: Aspetto, da parte degli amici di Matt Taylor, una levata di scudi senza pari.

Una risposta »

  1. Adriano G. V. Esposito

    I commenti sono stupidi ma la battuta a me fa ridere. Chiaramente se mi offendessi poi sulle battute che prendono in giro noi maschi sarei una bella merda.

    PS Sono qui perché una amica mi ha segnalato questo tuo post dopo che ha letto un mio post: sono innocente!

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    • Vedi, il fatto è che non è che mi “offendo” per battute da terza media. Ma mi domando: è davvero davvero necessario denigrare sempre e comunque il lavoro di una donna in quanto tale? Visto che è donna, non bisogna nemmeno fare uno sforzo di immaginazione: DECINE di luoghi comuni già pronti all’uso. Zzzzz. Che noia. 😉

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      • Adriano G. V. Esposito

        Fai domande a cui è difficile rispondere.

        Si può partire col dire che la denigrazione è un atto che ha molte cause. Ad esempio quella del marziano secondo me è fatta solo per far ridere, che ci sia riuscito o meno. Lo “evinco” dal fatto che ha sul suo profilo Twitter un sacco di battute, foto etc. La denigrazione dei commenti appare invece causata da un sentimento diverso: la “raccomandazione” allude forse al fatto che da sola non avrebbe mai potuto arrivare? I commenti “Sembra un uomo”, “che cesso di donna” e “serve qualcuno che lavi i piatti” vanno al di là della mia comprensione, devo ammettere… C’è una specie di astio? Non lo so. Francamente anche se sono maschio non per questo capisco tutti gli altri maschi, come d’altronde immagino che tu non capisca tutte le altre femmine! 🙂

      • Ma poi, quelle volte che é andato su Luca Parmitano, l’ultima nel 2013, quante battute ironiche/sessiste/xenofobe etc si sono registrate? (chessó, é italiano e parcheggerá in tripla fila? quante mazzette ha pagato? e cosí via) la veritá é che non ne ricordo neanche una.
        Potrei al limite capire la battuta sessista se venisse preso in giro il corrispondente uomo che fa la stessa impresa usando stereotipi, ma questa costante asimmetria uomini/donne é la spia che non é proprio “ironia”, bensí “mentalitá”. È per quello che a me non fa ridere neanche un po’.
        Non riescono proprio a concepire che una donna possa eccellere in altro che nell’essere a disposizione per il piacere del maschio (pulire, essere bella, etc).

    • Vi prego…illuminatemi su tutte queste battute SESSISTE-denigratorie che girano sui maschi !!!!!!!!!!! Dove???????? Che voglio farmi due risate.

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      • Adriano G. V. Esposito

        Se la tua è una argomentazione retorica per sostenere che non esistono battute sessiste sui maschi (denigratorie non ha senso aggiungerlo), be’ ciao 😀

        Se invece sei seria ti rispondo così! 😀

  2. che tristezza e che noia…

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  3. Capisco benissimo che la battuta del Marziano sia un’acchiappa-like come molti altri meme. Ma è davvero esemplificativa. La “semplicità” di questi luoghi comuni è sconcertante ed è sconcertante anche il fatto che, proprio perché tale, passino mooooolto sotto gamba. Al punto che poi penetrano nella coscienza. Ti sembrerò drammatica, ma l’ultima parte del mio articolo dice il vero. Ridere piace a tutti, a volte ridiamo per cose scomodissime e nerissime. Non invocherò certo la giustizia divina per chi ride di MeMe come questi. Ma sarò pur libera di affermare che molte di noi sono stanche di questo genere di umorismo? Gira un’altro MeMe che secondo me è più buffo: c’è Samantha in tuta da astronauta e la scritta: Lasciare l’Italia. Lo stai facendo in modo un po’ esagerato. Quello mi ha fatta ridere davvero. A dimostrazione che non è difficile creare humor anche su qualcosa di scomodo (la condizione triste in cui versa il nostro paese).

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    • Adriano G. V. Esposito

      Purtroppo non posso appoggiare questa visione perché io sono uno di quelli che fa le battute sulle disgrazie. Però appunto sia mie sia altrui. Con questo tipo di senso dell’umorismo capisci che una battuta sessista per me è acquerella 😛

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      • Eh, ognuno ha il proprio livello di sensibilità sui vari argomenti. Ben comprendendo che il mondo è bello perché è vario, preferisco sempre dire a voce alta ciò che non mi va. 🙂

      • Adriano G. V. Esposito

        Non è questione di sensibilità, la mia, ma più un principio filosofico: visto che è del tutto arbitrario dividere le cose in “scherzabili” e “non scherzabili” io ho preso la decisione più semplice: tutto è “scherzabile”. In realtà è UNA delle DUE decisioni più semplici: l’altra sarebbe che nulla è “scherzabile”, ma mi piace troppo ridere per poterla adottare…

      • l’umorismo è l’arte di mettere in luce il sentimento del contrario cioè quello che riesce a mettere in luce un contrasto nella natura umana (come negli aforismi di Wilde ad esempio). Le sue, Adriano. sono quelle che si chiamano battute da caserma quando volgari, o da prete quando più neutre, proprio perché servono a confermare gli stereotipi di cui sono intrise le mentalità di ambenti sociali chiusi e ristretti. Nei tempi bui è facile cercare conferme anziché godere degli stupori.

      • Eh, appunto. Il sessismo è acquerella, vuoi metter le risate?

      • Adriano G. V. Esposito

        “Le sue, Adriano. sono quelle che si chiamano battute da caserma quando volgari”

        Mi ripeto: è del tutto arbitrario dividere le cose in “scherzabili” e “non scherzabili” io ho preso la decisione più semplice: tutto è “scherzabile.

        Ciao!

    • Adriano G. V. Esposito

      “Eh, appunto. Il sessismo è acquerella, vuoi metter le risate?”

      Ma sì, facciamo finta di non capire 🙂

      Rispondi
  4. “Aspetto, da parte degli amici di Matt Taylor, una levata di scudi senza pari.” Si, aspetta e spera…
    Quando le colleghe scienziate hanno criticato la scelta di Matt Taylor, volevano fargli capire che lui, in quel momento in cui godeva di grande visibilità e rappresentava un modello per tanti maschi appassionati di scienza, avrebbe potuto cogliere l’occasione per lanciare un messaggio a tutte le donne scienziate che patiscono questo genere di discriminazione ogni giorno sul posto di lavoro (ti faccio un esempio: qui fra le t-shirt alternative alla donna in biancheria sexy gli viene proposto un omaggio ad Ada Lovelace http://skepchick.org/2014/11/shirts-for-when-youve-just-landed-a-spacecraft-on-a-comet/).
    Matt Taylor, che in quegli ambienti ci lavora, e magari – visto che lancia le sonde nello spazio – è anche abbastanza intelligente da provare empatia per le donne che nonostante si facciano il mazzo vengono umiliate così, ha capito il messaggio e si è scusato.
    Noi, che abbiamo un QI inferiore, stiamo ancora a discutere sul fatto che “è solo una battuta, donne pallose”…

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    • Eh oh, io sono ottimista e ci spero. D’altronde ho visto anche molti attestati di stima per Samantha. Certo, la “condanna” per gli atteggiamenti sessisti non la vedo ancora, ma…alcuni stanno cercando di darmela per scontata eheheh.

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      • Non lo so. Nei giorni scorsi ho dato una letta ai post della pagina facebook nata per difendere la camicia, e il tenore dei commenti mi porta a pensare che quei signori sono molto più propensi a condividere con entusiasmo idee e meme del genere, piuttosto che a criticarli.

    • Adriano G. V. Esposito

      In (parziale) rappresentanza dei nerd posso assicurarvi che di queste e altre leggerezze , specie nei confronti delle femmine, è piena la Cronaca e la Storia dei nerd… Ascoltando la sua spiegazione io sono convinto, e glielo anche twittato, che la sua è stata una di queste tipiche leggerezze. Secondo me quando gli hanno fatto notare che una maglietta del genere non è precisamente una maglietta da conferenza internazionale post cometaggio ha pensato “Sono. Un. Fottuto. Idiota.” 😀

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      • Adriano G. V. Esposito

        PS Ho visto una maglietta taroccata con al posto delle pinup degli spogliarellisti e mi sono fatto una grossa risata 😀 Naturalmente m’ha fatto anche riflettere.

      • Con tutto il rispetto per la categoria dei nerd, a cui ho sempre aderito con entusiasmo, trovo che non sia una scusa. Taylor è stato intelligente e, come ho scritto qualche post fa, non era obbligato a porgere scuse che invece ha offerto al mondo. Risultato: la polemica è stata portata avanti solo da chi voleva strumentalizzarla per far apparire il femminismo un crogiolo di donne frustrate/incazzate (luogo comune…stranamente!). Taylor poteva scusarsi. La critica è stata verso un suo modo di vestire in UNA occasione. L’attacco sessista verso Samantha – fatto per ridere quanto vuoi – è un attacco alla persona. Sottolineo che moltissimi miei contatti stanno dichiarando attestati di stima alla ragazza. Fantastico. Ma faticano ad ammettere e cercano di dare per scontato una qualsiasi critica un po’ più colorita verso questo tipo di stereotipi in generale. probabilmente non possono farlo, perché prima o poi tutti loro hanno riso della battuta “Torna in cucina”. (uh uh uh, mi sbellico).

      • Adriano G. V. Esposito

        No, infatti non è una scusa essere nerd: anche se sei nerd quando fai cazzate devi scusarti, non sei esente. Il fatto che Taylor si sia scusato me lo fa apprezzare due volte: per le scuse e per aver capito che doveva scusarsi per la maglietta da osteria…

      • Anche io ne sono convinta 🙂 Purtroppo per le donne è molto difficile vivere con leggerezza gli stereotipi di genere, perché hanno un peso notevole nella loro quotidianità…

      • Adriano G. V. Esposito

        > per le donne è molto difficile vivere con leggerezza gli stereotipi di genere

        Sì, è vero. Una battuta sul mio essere maschio non ha lo stesso peso per me.

      • ci sono anche donne che queste battute orrende e maschiliste le affrontano a muso duro senza farsi condizionare

      • Il rasoio di Occam

        Il Ricciocorno ha centrato il punto. Quando le stesse “battute” sono riproposte in maniera assolutamente seria giorno dopo giorno per giustificare la discriminazione sul posto di lavoro, la sproporzione nell’assegnazione dei lavori domestici, il bullismo basato sull’apparenza fisica, e si accompagnano nella vita reale a gesti minacciosi e di prevaricazione, ridere diventa una faccenda complicata. Non posso ignorare che sono quasi sempre gli uomini a fare queste battute – come sono principalmente gli uomini a beneficiare di queste reali discriminazioni, anche se non le praticano. Per ridere di queste battute mi si chiede di scordare che sono donna, e l’effetto malevolo che i pregiudizi hanno sulla mia vita al di là delle intenzioni di chi li diffonde. Inoltre spesso chi propone questo tipo di battute sta semplicemente usando l’umorismo come scudo per dire cose che pensa ma che non sono più considerate accettabili.

        Esempio: un po’ di tempo fa un tassista, dopo avermi caricato, esordì dicendo che alle donne non dovrebbe essere consentito guidare. Io mi sono risentita e lui ha risposto che stava scherzando. Dopo un po’, non so come, siamo finiti a parlare di prostituzione e lui ha detto che lo sfruttamento della prostituzione minorile dovrebbe essere depenalizzato, perché le ragazzine sono mignotte e non è giusto che gli uomini vadano in galera. Come vedi, la sua battuta iniziale non era affatto una battuta: mi stava solo testando per vedere fin dove si poteva spingere con la misoginia sfacciata. Io quando sento una battuta non posso sapere con chi ho a che fare, ma so per esperienza che molti di quelli che fanno battute sessiste sono sessisti sul serio. E io non so mai se chi mi sta di fronte è un Matt Taylor che chiederà scusa, o uno che mi urlerà in faccia “Io faccio quello che mi pare, troia”.

      • Adriano G. V. Esposito

        Se sono battute, sono battute.

        Se sono frasi serie, sono frasi serie.

        Le due cose vanno affrontate in modo diverso.

        > Quando le stesse “battute” sono riproposte in maniera assolutamente seria

        Non sono battute. Sono affermazioni SERIE. Se dico “Tu dovresti stare a lavare i piatti” e sono serio, ci credo davvero. Non devi ridere. O meglio magari puoi ridere DI ME. Ma non della battuta, perché NON C’È NESSUNA BATTUTA.

        > un tassista, dopo avermi caricato, esordì dicendo che alle donne non dovrebbe essere consentito guidare. Io mi sono risentita e lui ha risposto che stava scherzando […] Come vedi, la sua battuta iniziale non era affatto una battuta: mi stava solo testando per vedere fin dove si poteva spingere con la misoginia sfacciata. Io quando sento una battuta non posso sapere con chi ho a che fare, ma so per esperienza che molti di quelli che fanno battute sessiste sono sessisti sul serio.

        Spero che tu non abbia mai a scherzare con me, allora!

      • Il rasoio di Occam

        AARGH!! Mea culpa forever. Una frase seria è una frase SERIA e una battuta è una battuta. Solo una femminista poteva confondersi. Ora che ho capito la differenza, non farò più l’errore di pensare che la comunicazione umana abbia un margine di ambiguità.

        Tipo: io avevo notato che spesso sessismo serio e sessismo cosiddetto ironico convivono nella stessa persona, che li alterna a seconda di quel che è più accettabile in una situazione specifica. Che scavando dietro una battuta finto-misogina spesso si scopre una misoginia tutt’altro che finta. In effetti, mi pareva di aver letto degli studi a proposito della correlazione tra l’accettazione dell’umorismo sessista e convinzioni sessiste vere e proprie (senza dubbio un’allucinazione indotta dallo sniffare la polvere dalla tastiera).

        Imperdonabili pippe mentali. O è una battuta o lo pensi sul serio (anzi sul SERIO). Non capita mai che a volte lo pensi sul SERIO, e la battuta è solo un paravento. Sai, come certa gente che si diverte a punzecchiare perché non può insultare a viso aperto (mai fatto in vita mia).

        D’ora in poi, quando un tizio mi dice “è una battuta” e poi mi spiega seriamente perché le donne non dovrebbero guidare per un quarto d’ora, ci penserò due volte a reagire senza prima aver consultato l’oracolo di Zeus mansplainer*.

        *è una battuta!!! Lighten up!!

        PS. Chiedo scusa alla nostra ospite se ho ecceduto nel sarcasmo. Non conosco bene le regole del blog.

      • Adriano G. V. Esposito

        “Solo una femminista poteva confondersi.”

        Ma no, figurati. Pure le femmine normali.

        ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
        Battuta.

        E ora addio!

      • …ma ti scrivi e ti rispondi da solo???

  5. non mi sento propriamente un nerd (detesto i videogame) ma sono tra quelli che considerava eccessive le polemiche contro la famigerata camicia per quanto Taylor abbia fatto bene a scusarsi e non ho problemi a definire imbecilli e maschilisti i commenti contro Samantha Cristoforetti, ominicchi astiosi e invidiosi

    (la Cristoforetti poteva anche somigliare a Miss universo e questi avrebbero comunque detto “chissà a chi l’ha data per..”, ogni scusa è buona per sfogare la propria stupida misoginia)

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    • Adriano G. V. Esposito

      Il problema, Paolo, è che non potevamo sapere se Taylor si fosse messo quella maglietta perché ha una opinione diciamo bassa delle femmine o per motivi diversi (il motivo è che la maglietta era stata fatta da una sua amica e intendeva così farle una di quelle attenzioni che ci si fa tra amici. Fonte: https://twitter.com/ellyprizeman/status/532927131098300416 ). Per questo le polemiche non sono secondo me state eccessive.

      Rispondi
      • Allora debbo essere un alieno e non un uomo….io ho capito benissimo il motivo delle polemiche sulla camicia di Taylor (indumento indossato al momento sbagliato nel posto sbagliato) e perchè da fastidio enormemente le battutacce idiote di un branco di maschi ignoranti. La comprensione è così difficile?

      • Sembra di sì. Più che altro vorrei sottolineare che – ancora una volta – si sta discutendo se è legittimo per noi sentirci offese. Io condanne aperte a critiche del tutto assurde rivolte a Cristoforetti ancora non ne ho viste. Non, per lo meno, come sono state fatte a chi ha dato contro al buon Taylor. C.V.D.

  6. Il fatto che ci siano più battute-prese in giro sulle donne che sugli uomini è innegabile, ed è dovuto a molti fattori:
    Ad esempio, l’uomo è stato nei secoli in posizione avvantaggiata quasi sempre e quindi ha “monopolizzato” la possibilità di fare ironia su certi argomenti invece che su altri ecc ecc ecc…

    Però, va anche sottolineato un altro motivo: l’umorismo e la propensione agli scherzi è spesso differente tra uomo e donna, ci sono spesso tipi di umorismo differenti, e devo dire che quello maschile risulta spesso più spiccato.
    Quante donne comiche brave conoscete, di quelle che vi fanno ammazzare dalle risate? E quanti uomini? Non mentite, sono più gli uomini, e non tirate fuori il “la televisione è sessista”, perché parlo anche di teatro e stand-up commedy, soprattutto internazionale.

    Ma anche nel quotidiano, io conosco moltissime donne davvero brillanti, ironiche e divertenti, ma spesso le risate più grasse sono frutto di battute provenienti da uomini. Alzi la mano chi non è d’accordo.

    Ergo, tenendo tutto questo in considerazione, non mi stupisce che ci siano più battute che riguardano le donne di quante riguardino gli uomini, pur sempre ricordando che dietro alla battuta deve esserci sempre e solo ironia e satira e MAI mancanza di rispetto o reale sessismo.

    Peace.

    Rispondi
    • bè sul piano internazionale non mancano donne stand-up comedian che scherzano su temi delicati anche in maniera politicamente scorretta, da Sarah Silverman a Lisa Lampanelli (che in Italia verrebbe arrestata, probabilmente)

      Rispondi
    • Ammettendo che ci siano piú uomini ironici o divertenti: ma perché gli uomini non possono fare battute su altri uomini e devono farle sempre per forza sulle donne?
      Se un caucasico avesse l’ossessione di fare esclusivamente battute su neri, sfruttando anche i piú beceri luoghi comuni verrebbe definito razzista.

      Rispondi
      • E chi lo definirebbe tale sbaglierebbe, se il caucasico in questione fosse effettivamente scevro da pregiudizi razziali, e facesse tali battute solo in quanto le trova divertenti, bisogna liberare la possibilità di fare umorismo su ogni cosa, ben sapendo che deve essere solo umorismo.

        Inoltre, considera quante battute fanno gli uomini sull’ “essere uomini” (battute che dipingono l’uomo come animale solamente interessato al sesso, che deve “essere macho”, che insegue la donna senza mai riuscire ad ottenerla o che ne è succube ecc ecc ecc), tante, davvero tante, è che nessuno ci fa caso.

        Anzi, in tutta onestà, la mia (seppur ristretta) esperienza personale mi insegna che la stragrande maggioranza delle battute che si sento in in “compagnie di uomini” sono a detrimento dell’essenza maschile, e solo eventualmente alcune riguardano le donne, e nessuno si scandalizza in alcuno dei due casi.

        Con ciò naturalmente non nego il fatto che ci sia una fetta della popolazione maschile ignorante e becera che realmente ha pregiudizi sessisti, ma questo si combatte solo con la buona istruzione ed educazione, dalla famiglia alla scuola.

      • Mi spiace dirti Mario che purtroppo le battute che fanno gli uomini sull'”essere uomini” danneggiano in primo luogo la vita delle donne. Non mi credi? Primo: quando un uomo fa una battuta all’altro riferendosi alla sua presupposta mancanza di virilità, che cosa significa? Che fa parte del femminile? E che quindi essere associato alla femminilità è un insulto? Pensaci un attimo. Ugualmente: quando gli uomini sono incoraggiati ad essere predatori chi ne fa le spese? Le donne. Tramite molestie, di solito. Questo per quanto riguarda le ricadute “pratiche” che un umorismo becero può provocare. Poi, nessuno nega che l’essere espulso dal gruppo dei “macho” non sia doloroso per un ragazzo. Soltanto che è perché molti non hanno gli strumenti per rendersi conto che non è il massimo far parte di un “branco”. 😛

      • è doloroso se pensi chi ti insulta abbia ragione.

      • Come possiamo sapere quando è realmente scevro da pregiudizi razziali?
        Non mi sento di dire che ci debbano essere argomenti sui quali non scherzare, ma su certi è piú difficile se non si ha la giusta sensibilità ed intelligenza. Non basta dire di non essere razzisti e poi perpetrare luoghi comuni razzisti spacciandoli per ironia, quando magari nemmeno si è in grado di riconoscerli.

      • Questo è vero. Mi sembra ci sia differenza tra impedire a qualcuno di scherzare su un argomento e pretendere che di scherzo si tratti…e che la cosa sia evidente.

        Es. Oggi ho letto una battuta che diceva: “Detesto quando faccio dei seri complimenti a qualcuno per i suoi baffi. E Lei si risente!” in inglese è più evidente il trick, ma mi fa sorridere ugualmente!!! 😛

      • io mi baso sul contesto in cui certe parole vengono pronunciate e e intenzioni di chi le pronuncia che il più delle volte sono evidenti..: se Borghezio dice “negro” è razzismo, me ne impippo se poi dice che “scherzava”. La stessa parola detta in un film di Tarantino è un’altra cosa.

        una battuta sugli ebrei fatta da un neonazista è una cosa, fatta da sarah silverman è un’altra eccetera

  7. Malgrado i nomi in bella vista e tranquillamente confrontabili (5 minuti alla sottoscritta per verificare l’effettiva esistenza dei profili, non sia mai che sia l’ennesima bufala) non vedo nemmeno una di quelle “femministe incazzate” occupata a riempire la bacheca di questi esimi signori di commenti in merito ai loro post.

    Evidentemente fa più indignare una camicia irriverente di insulti gratuiti e commenti sessisti.

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  8. Io però mi riservo di poter considerare degli idioti quelli che fanno queste battute *e* quelli che se la prendono con la camicia del Dr Taylor. In entrambi i casi abbiamo persone che fan cose eccezionali e personcine che fanno solo schiamazzo.

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    • Mi permetto di risponderti in questo senso, dopodiché sei libero di considerare stupido chicchessia, me compresa: l’osservazione iniziale fatta alla camicia di Taylor era di questo tipo: “Taylor avrebbe potuto indossare una camicia con un’altra fantasia, visto che nel suo team ci siamo noi colleghe che l’abbiamo aiutato e di cui conosce bene la situazione, e dato che vede la fatica che facciamo ad affermarci in un campo come la scienza, che utilizza verso le donne un sacco di preconcetti. Una camicia con le pin up non aiuta”. Dopodiché si sono scatenati i giornali, Taylor ha chiesto scusa, e la cosa sarebbe finita lì SE non fosse stato TROPPO COMODO far passare le femministe come “le solite isteriche” e quindi pompare la situazione. Fai tu il paragone con questo tipo di commenti. rivolti a Cristoforetti.

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      • In verità il primo commento, o comunque uno di quelli che hanno avuto più diffusione, è stato l’articolo pubblicato da the verge e titolato “I don’t care if you landed a spacecraft on a comet, your shirt is sexist and ostracizing” che già di per se sembra una caricatura. “Non mi importa se hai realizzato qualcosa di incredibile, non mi piace come sei vestito!” E le critiche sono state talmente pesanti che il poverino è crollato in diretta televisiva (ma certo, per gli uomini di empatia non bisogna averne). Io ancora devo capire cosa abbia di offensivo la maglietta visto che da donna le immagini di donne sensuali non mi scandalizzano ne spaventano…questo neo-puritanesimo non lo capisco proprio. Ma soprattutto, prendere 4 commenti in croce che hanno avuto pochissimi like se non nessuno e dare per scontato che quelli che hanno difeso lo scienziato supportano quei 4 cretini è disonestà intellettuale pura e semplice.

      • E, ribadisco, perché commentate a vanvera? C’è un articolo completamente dedicato alla cometa e alla camicia. Questi sono commenti assai esemplificativi, ma non sono “4 commenti in croce” e, soprattutto, sono solo la punta dell’iceberg che una ragazza al di fuori delle mura di casa si sente dire (e talvolta anche dentro).Quindi abbi pazienza, ma la disonestà intellettuale non è la mia.

      • Sei stata tu a paragonare questa vicenda a quella della maglietta, quindi il fatto che adesso dici che la cosa non c’entra niente mi lascia alquanto perplessa. Ti sei rivolta direttamente a coloro che hanno difeso Taylor con un titolo provocatorio, dando per scontato che stessero dalla parte di gente che fa commenti sessisti e stupidi, o che comunque non gliene fregasse niente. E io stavo rispondendo al commento in cui sostenevi che si è voluto fare passare le femministe come “isteriche”. Io comunque continuo a pensare che questi commenti siano delle eccezioni e nel giorno in cui la prima donna italiana è andata nello spazio preferirei dare attenzione a lei e al suo successo e a tutti gli italiani che sono stati fieri di lei più che a delle stupide critiche lasciate su facebook nei commenti da qualche nessuno. Ma questa ovviamente è un’opinione mia che non devono condividere tutti.

      • Ah , ho capito: sei di quelle persone che leggono solo i titoli. Va be’. Cercherò di spiegarti il senso di questo post, d’altronde non per tutti la comunicazione è immediata: ritengo che per Matt Taylor si sia sollevata una contraerea di difesa che raramente mi è capitato di vedere quando, ad essere al centro di una critica ingiusta, è una donna. Questa di Cristoforetti è un’occasione per dimostrare che non si è solidali solo con le camicie sbagliate ma che, anzi, se l’attacco è rivolto alla persona bisognerebbe essere ancora più decisi…invece, pensa un po’, mi sono trovata ad assistere a spiegoni non richiesti sul concetto di “ironia”, a “e fattela ‘na risata” per finire con un “non siamo tutti così.”. Per poi concludere con te che mi attribuisci disonestà intellettuale. Le critiche dei signori nessuno sono esemplificative e, mi spiace, ma non sono così isolate come pensi. Inoltre, purtroppo, sono identificative di molte difficoltà oggettive che ci troviamo a fronteggiare quotidianamente e vanno sbugiardate. Sostengo tuttora che nel caso di Matt Taylor si sia voluto insistere perché era comodo far passare le obiezioni sollevate come delirio delle femministe isteriche. E nessuno ti vieta di dare attenzione a ciò che ritieni più opportuno (anche io di solito cerco di guardare il lato positivo di una vicenda, perciò capisco il tuo voler pensare alla missione e non alle critiche che ne sono derivate).

      • @Ania/o: intelligente quanto i leoni di facebook.

      • @ Blossom a/o il tuo commento invece è terribilmente intelligente, infatti. mi piace soprattutto la parte dove dubiti che io possa essere donna, anche se l’ho detto chiaramente nei commenti. O forse non li hai letti! Sei come me che leggo solo i titoli!

  9. Vorrei segnalarti anche questa. L’ignoranza di chi l’ha creata spicca in particolar modo anche perchè trattavasi della Soyuz e non dello Shuttle… (della serie: quando non si sa nemmeno di cosa si stia parlando)

    https://fbcdn-photos-g-a.akamaihd.net/hphotos-ak-xpa1/v/t1.0-0/10259774_862217753823462_3335286462310337030_n.jpg?oh=7ef0d7b78c36ea6e4e17fdd4df9f0936&oe=55122A64&__gda__=1427086300_9a67304c895b98b88490ca43856ca3ae

    Vorrei inoltre segnalare anche i commenti online fatti al nuovo direttore del CERN, Fabiola Gianotti, grondano “cultura”.

    https://fbcdn-photos-g-a.akamaihd.net/hphotos-ak-xpa1/v/t1.0-0/10402536_861516893893548_1872128770082988636_n.jpg?oh=42690fcacdb6eaeef08aabf0dfe464af&oe=54DC3657&__gda__=1427364591_3446f54a2bb7f9f0d3a37bbdd4c7e8bf

    Un CV da urlo ma per questi sfigati è brutta e non sa fare un cazzo.

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  10. Un post che non ha senso su più fronti.

    E’ inutile che “ci aspetti al varco”, dal momento che almeno sul mio feed ci sono solo due tipi di post che girano tra le amicizie, il trailer di Jurassic World e questi individui beceri che vengono presi per il culo. Se a te sta sfuggendo, ti direi di rivedere le tue amicizie a questo punto.

    Prenderei a pizze allo stesso modo chi critica Matt Taylor, come chi nel 2014 di fronte a un evento come quello della Cristoforetti se ne esce con cose tipo “è un cesso” “pare un uomo”.

    Impara a capire qual’è il vero problema, non a correre a fare le “squadre” come alle elementari e soprattutto non ti azzardare a pensare che quelli che hanno difeso Matt Taylor pensino le cose scritte da questi idioti.

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  11. Sono orgoglioso di Samantha e non credo affatto che sia un cesso di donna…mi dispiace per l’idiozia dei miei colleghi maschi ma essere UOMINI dipende solo da loro.

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  12. 1-le donne son meno ironiche….capita quando il tuo genere viene rinchiuso in casa per secoli e se esci anche solo in giardino a cogliere fiori vieni additata come strega e bruciata sul rogo….capita che tu abbia meno voglia di ridere alle battute (sempre più divertenti di quelle femminili,sia chiaro,ci mancherebbe) maschili su quanto tu sia una bestia di serie C….

    2-le levate di scudi fatte sulla propria bacheca e sul proprio profilo a sostegno della Cristoforetti sono un pelino meno impegnative di quelle che i maschilisti hanno fatto invadendo gruppi femministi e profili di donne impegnate contro il sessismo….ci piacerebbe vederli un po’ di più sui campi di battaglia,perchè se dici sulla tua bacheca che X è un coglione a dire certe cose,X non saprà mai che esiste anche un mondo che il sessismo lo combatte,oltre alle solite femministe incazzose…insomma,è un po’ “Armiamoci e partite”,noi siamo dalla vostra parte,ma non ci va di farlo sapere in giro sennò ci insultano,meglio se li insulti ve li prendete solo voi!

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