Cronache di ordinario maschilismo 4

Pubblico immediatamente il messaggio di Chiara, che dice:

“Ciao, 
sono una ragazza di 21anni e sto cercando di creare con le mie colleghe (per ora pochissime) di università un collettivo femminista che possa permetterci di confrontare le nostre esperienze e di capire che siamo in tante a vivere gli stessi disagi in questa società. Purtroppo, a parte tutte le (micro?) violenze che la società quotidianamente mi costringe a vivere, mi scontro soprattutto con il maschilismo latente tra le stesse donne. Sì, sono proprio loro a dirmi che io sono OSSESSIONATA dalla questione di genere; che io ESAGERO e altre cose simili che non riporto perché credo di aver riassunto le principali e che tu possa immaginare anche le altre. Inoltre, ogni giorno devo confrontarmi con ragazze che sembrano non avvertire nessun disagio, perché per loro è tutto normale; ti dirò di più: alcune non sono nemmeno d’accordo con la scelta del collettivo di non ammettere gli uomini al suo interno e di mantenere SOLO uno spazio separato per fare informazioni all’esterno del gruppo, a prescindere dal sesso e dal genere. Inoltre, questo vale anche per le mie compagne sempre presenti alle riunioni: è sempre facile spostare una riunione, almeno sul piano teorico -dato che io mi oppongo sul piano pratico-, perché c’è qualcosa di più importante da fare. Ti scrivo -sfogandomi- perché troppo spesso leggo di quanto la società e soprattutto gli uomini non si rendano conto che le donne vivano dei fortissimi disagi. Questo è immensamente grave, ma credo che lo sia nel modo in cui anche gli schiavisti, di qualsiasi tempo e di qualsiasi luogo, non si rendessero conto delle violenze che imprimevano. Credo che sia infinitamente più necessario indignarci per il fatto che le donne ancora dicano che non esiste AL GIORNO D’OGGI una preferenza di genere; che loro sono assolutamente libere; che se qualcuna lascia che gli uomini e la società maschilista la limiti, è evidentemente una bambolina cretina che nella vita non farà altro che preparare la cena al marito.
Spero di aver espresso in modo chiaro, anche se indignato, il mio punto di vista. Aspetto una tua risposta: mi piace confrontarmi con persone -immagino- più grandi e più esperte per cui il problema di genere è fondamentale nella misura per cui lo è per me e che siano aperte al confronto. Infatti, sì, ho incontrato anche donne più grandi, che sono state tra le prime a lottare per la reale parità di genere che fanno questa equazione: ragazza giovane=stupida.
Perdonami per lo sfogo,
Chiara”

Il tema del maschilismo presente nella mentalità femminile non è nuovo per questo blog e sinceramente anche a me un po’ sconcerta. E se qualcuno se lo chiedesse SI’, MI SONO FATTA SPESSO LA DOMANDA “Ma se la mia amica/mia mamma/la mia prof. non vede quello che vedo io, non sarò io l’esagerata per davvero?”

Questo tanto per dire che la nostra non è un’idea ottusa e che i dubbi sono all’ordine del giorno. E’ la realtà che mi vedo attorno, che di solito conferma la strada che sto percorrendo. Il fatto è questo: io so che molta gente si sente “un po’ a disagio” con me. Non che io sia una autorevole, o col giudizio sempre pronto, ma è anche vero che non fingo di trovare divertenti cose che non mi fanno ridere, o di trovare accettabili cose che mi sembrano stupide. E non c’è niente che mi sembri più stupido, di solito, delle battute che hanno bersagli “di genere, o razzisti, o omofobi”. Ora, si dà il caso che io capisca che la gente, quando ci sono io, ha paura di iniziare il discorso. Non temono me, ma I MIEI PIPPONI. Eh eh eh. Tutto questo pistolotto è fatto per introdurre il concetto base, ovvero: secondo me certe donne accettano le cosiddette “micro”violenze per due ragioni: la prima è che ci sono abituate  e ci che passa per consuetudine spesso è identificato con “giusto”. Secondo: temono di essere etichettate come femministe acide misandriche, quelle con cui non si può parlare, frustrate,o – peggio! – noiose! Il fatto che per una battuta “sbagliata” si possa subire un commento negativo è destabilizzante per molti. e le ragazze sono educate ad essere quiete, amabili e disponibili. Quindi essere giudicate delle “rompiballe” è tremendo, per molte.

Con questo non pretendo di spiegare tutto, ma di sicuro è uno degli elementi per cui il femminismo trova così tanta resistenza anche tra le fila delle persone che dovrebbero sostenerlo più di tutte. Fosse facile, non sarebbe così interessante. Mhwah mhwah mhwah.

Una risposta »

  1. se una persona mi dice che si sente libera io ne prendo atto e vado per la mia strada

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    • C’è caso e caso. Andresti per la tua strada anche se la tua vicina di casa prendesse botte dal marito e non lo volesse denunciare, o cercheresti di farle vedere i motivi per cui lei NON MERITA di essere picchiata? Poi è logico che ognuno fa quel che sente (e in certi casi bisogna dire purtroppo), ma a volte ci si sente “liberi” e “non discriminati” solo perché la consuetudine vuole così…

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  2. Pingback: ARIPIOVONO NOMINATION | La disoccupazione ingegna

  3. Yawwwwwnnnn, ammazza che noia, non avevo mai letto tante insulsaggini su internet, chiudilo, ti prego!

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