Caro 2017,
oggi ci salutiamo e siccome leggo che tanti ti salutano con un calcio nel sedere perché sei stato severo con loro, io vorrei spezzare una lancia a tuo favore. Sei un anno che ricorderò per sempre, perché sei l’anno che mi ha donato Ricky, che ora dorme qui accanto ubriaco di latte. L’anno in cui l’ho portato con amore e in cui mi sono quasi spezzata in due per darlo alla luce. Sei l’anno che si è portato via Bubu, che non abbiamo avuto nemmeno il tempo di piangere. Ma conoscendo Bubu non avrebbe voluto che piangessimo troppo. Sei l’anno in cui finalmente ho piantato il seme per il mio sogno che non dico per scaramanzia e in cui per la prima volta le cose mi sono sembrate muoversi in direzione giusta. Insomma, 2017 sei stato un anno di emozioni. Ti saluto con gratitudine e un briciolo di malinconia. E ora veniamo a te, 2018. Cosa si può dire al futuro, di cui non si sa nulla? Non ti dirò di andarci piano. Anzi. Spero tu sia intenso. Spero tu sia buono. Spero tu sia vivace. Spero tu porti salute e abbondanza. Ti stringo la mano, sperando non sia una mano fredda e moscia. 2018 sii gentile con noi. Ci saranno cambiamenti, già lo so. Fai che li accettiamo con la giusta disposizione d’animo. Sii divertente, anche. Abbiamo bisogno di ridere un po’. Non ti chiedo nient’altro. Ma ti ringrazio del tuo arrivo, in anticipo, caro 2018. Vedi di non deludermi!