Archivi tag: eroi

X Men: Giorni di un futuro passato, di Bryan Singer

Se c’è un’idea che mi affascina nell’universo Marvel, ebbene è quella che riguarda gli X Men.

Mi piace l’idea della mutazione, come qualcosa di “possibile”. Mi piace la diversità di questo gene, che porta a personaggi particolarissimi e a super poteri non sempre prevedibili.

E mi piace il fatto che, grazie anche al numero dei mutanti e alle loro interazioni, i percorsi di trama possano essere potenzialmente infiniti.

L’altro lato della medaglia è che da tutta questa abbondanza possa scaturire una certa confusione. E per non farci mancare nulla il regista Bryan Singer ha pensato bene di mettere anche i “doppioni”!

(Contando le versioni giovane e vecchio, infatti, abbiamo DUE Magneto, DUE professor Xavier…)

 

E vabbe’.

Tempo: prossimo futuro (detta come nella sigla di Kenshiro). La terra è devastata da una guerra dei mutanti (e degli esseri umani che hanno osato aiutarli) contro un nemico imbattibile: le Sentinelle. Si tratta di robottoni che cambiano a seconda del mutante che hanno davanti (quindi diventeranno di fuoco se combattono Bobby Drake/Uomo Ghiaccio ecc.). Tra i pochi sopravvissuti, Xavier ha scoperto che le Sentinelle non sono altro che il frutto di un esperimento cominciato nel 1973, quando Mystica uccide il loro creatore Tyrion Lannister (ci siamo capiti, dai) e si fa catturare nell’impresa. Grazie al suo DNA, che praticamente racchiude il segreto della mutazione, gli scienziati umani sono stati in grado di rendere le sentinelle imbattibili, rendendole mutanti a loro volta. Da lì a perseguitare non solo i mutanti, ma anche gli umani che avevano in potenza il gene per generarne uno il passo è stato breve.

Risultato: sterminio totale di entrambe le razze.

L’unico modo per porre fine a tutto questo – o meglio – cambiare le carte in tavola in modo che tutto questo non sia mai accaduto – sarebbe fermare Mystica. E si dà il caso che il modo ci sia: Kitty Pride può riportare la coscienza di una persona nel passato. Uno normale può affrontare un viaggio temporale di quattro giorni, ma gli X Men ci hanno l’immortale tra le loro fila, ricordate: il mitico Wolverine (che bene o male è sempre un po’ il protagonista) e quindi lo spediscono indietro di cinquant’anni.

Wolvie si sveglia a New York e non ha ancora lo scheletro di Adamantio, il che lo rende abbastanza più sfigato del solito. Compensa la mancanza di metallo con du’ spalle,una schiena e un sedere così definiti che sembrano finti.

Il giovane Xavier, che alla fine di “X-Men – Le Origini” avevamo lasciato a mettere su la Scuola Per Ragazzi Molto Dotati, ha un po’ sbandato. Per riuscire a camminare, sta prendendo una medicina che gli fa funzionare la colonna vertebrale ma gli inibisce la telecinesi.. La scuola è andata a rotoli, a prendersi cura della casa in qualità di scienziato/maggiordomo/tuttofare c’è Bestia (e anche lui prende il siero per controllare un po’ la mutazione). Eggià, Xavier – capello lungo e camicia a fantasia orribile – è quasi fuorigioco e Wolverine ce la deve mettere tutta per dargli una svegliata e convincerlo a liberare Magneto, condannato in una prigione in PVC per aver deviato la pallottola che ha ucciso Kennedy.

Ecco, Michael Fassbender – per le fanciulle – è l’elemento che vale la visione del film. Mammamiachefigo.

 

La parte che riguarda la sua liberazione è anche tra le più divertenti del film, grazie all’introduzione del personaggio di Quicksilver, il mutante che può muoversi alla velocità della luce, che è un personaggio davvero azzeccato nella caratterizzazione e che spero venga tenuto in considerazione per i prossimi film.

 

Comunque, i giovani Magneto e Xavier sono un po’ troppo presi da se stessi e Wolverine ha il suo bel da fare a indirizzarli sulla retta via. Specie perché Magneto non è non sarà mai uno stinco di santo (ma resta figo. Cavoli, se resta figo).

In tutto ciò al centro della narrazione è posta Mystica (interpretata da Jennifer Lawrence) e la sua personale lotta per la liberazione dei mutanti. E’ lei l’ago della bilancia tra futuro e passato e solo grazie ad un suo atto di generosità il futuro apocalittico potrebbe essere cancellato…ma prevarrà il suo odio o il suo amore?

In tutto ciò, questo capitolo degli X-Men è abbastanza godibile, anche se non proprio scoppiettante.

Le due timelines sacrificano un poco la storia ad una certa confusione e soprattutto non è ben chiaro se gli eventi da “Conflitto Finale” in poi sono stati cancellati e che fine abbiano fatto i mutanti di “X-men: le origini” (sì, Magneto dice che sono stati braccati ed uccisi…ma come? Perché?)

Insomma, diciamo che c’è qualche lungaggine di troppo e qualche piccolo elemento confusionario, ma in compenso ci sono molti camei di personaggi dei film passati e il bello dell’Universo Marvel continua con personaggi tutti intrecciati tra loro che tornano ciclicamente.

Gli effetti speciali sono una gran cosa, specie nella scena in cui Magneto ( vi ho mica già detto che è moooolto figo?) trasporta un intero stadio per scaricarlo sulla casa bianca. In tutto ciò, però, spicca ancora sir Ian McKellen, che senza alcun effetto speciale, semplicemente, recita da dio.

Consigliato se e solo se vi piacciono molto i super eroi.

 

PS: Dopo i titoli di coda c’è una scena finale in cui un tizio costruisce le piramidi con la Telecinesi. Qualcuno mi spiegaaaaa?