Friendzone (o della crescita sentimentale di alcuni immaturi)

Ieri si nominava questa famigerata “friendzone” e qualcuno si chiedeva cosa fosse, perché la vedessimo con tanta severità, giacché in sé e per sé sembra una cosa innocua. Perciò ho deciso di dare una spiegazione un po’ più approfondita.

Ma andiamo con ordine: il tema della vera amicizia tra uomo e donna è stato lungamente dibattuto. C’è chi pensa che non sia proprio possibile, chi riconosce alcuni limiti, chi ci si butta a capofitto e con tutto il cuore, senza secondi fini. Film, libri e canzoni hanno trattato l’argomento e diciamo che tra le pellicole c’è “Harry ti presento Sally” che fa da capolista, con i protagonisti che, dopo dodici anni di amicizia, capiscono che il loro è amore e via tutti a piangere di gioia, tra fuochi d’artificio e scintillii di capodanno.

Ora, che l’amore tra uomo e donna sia più solido se alla base si crea anche una profonda amicizia, o intesa spirituale, è un dato abbastanza oggettivo. Per essere amore, però, devono esserci diverse componenti in più, in gran parte dovute all’attrazione fisica, ma anche ad una diversa profondità del sentimento.

Nessuno di noi è un automa e la varietà dei sentimenti umani è talmente grande da non poter essere rinchiusa in schemi precostituiti. Quindi anche il grado di affezione verso una persona può variare, sia in giovane età che più avanti nel tempo.

Credo che sia capitato a tutti, prima o poi, di nutrire sentimenti amorosi verso una persona la quale stava bene con noi, ci trovava carini, adorava parlarci e uscire insieme, ma non intendeva andare oltre, cioè non voleva avere con noi rapporti sessuali, né “gli obblighi” che una relazione a due di solito impone. Insomma, ci vedeva “solo” come amici. Io la trovo una cosa normalissima, mi è capitata sia dall’una che dall’altra parte e mi spingo anzi a dire che GUAI, se non fosse così. Da queste esperienze impariamo a misurare i nostri sentimenti e a capirci meglio. Si soffre, ci si chiede perché se si sta bene da amici non ci si può fidanzare, ma poi le persone normali se ne fanno una ragione e si vive felici e tranquilli. E credo si possa tranquillamente tornare ad essere “solo amici” con la persona che ci ha “rifiutati”, a meno che ovviamente questa non ci abbia presi a calci.

Essere visti solo come amici significa – usando il gergo attuale – essere relegati alla “friendzone”. Il che, a leggere certi articoli e vedere certi programmi, sembra un atroce disonore. Tale disonore si basa sul fatto di non poter fare sesso con la persona scelta. Che succede, allora? Capita a tutti, ragazze e ragazzi, ma se una ragazza viene rifiutata pazienza. Se una ragazza “mette un ragazzo in friendzone” apriti cielo.

Guardate che non scherzo: ci sono gruppi, pagine, programmi radio e tv che ormai hanno reso la “scusa” della friendzone come terreno libero per sfogare le proprie frustrazioni. Così se una ragazza ha l’ardire di apprezzare la compagnia di un ragazzo senza per questo volerci fare sesso, piovono su di lei i peggiori insulti (sessisti, ovviamente), gli auguri di stupro, di violenza, di botte. STRANAMENTE, se la ragazza in questione sceglie un altro, questo sarà SEMPRE il violento che la massacrerà (cosa non vera) e che lei si merita (cosa agghiacciante). E pure il povero amico, che le sta vicino, è chiamato “zerbino”, cosa che ritengo allucinante. Gentilezza vista come umiliazione. Fermate il mondo, che voglio scendere.

Dlin dlon. Ma non sarà il momento di svegliarsi da questo brutto sogno?

Presupposto 1: forse dimentichiamo che siamo tutti persone, tutti con dei sentimenti fragili, tutti (o quasi tutti) in cerca di quel “quid” che rende speciale qualcuno e a sua volta ci fa sentire speciali.

Presupposto 2: l’amicizia è una forma di affetto e rispetto da non sottovalutare. Forse è vero che tra maschio e femmina è più rara, perché l’attrazione sessuale può giocare qualche scherzo, ma non tutto è bianco o nero e il rapporto con una persona non può esaurirsi al bivio “me la dà, non me la dà”. Non è giusto, è estremamente limitante.

Presupposto 3: non dico che non ci si possa rimanere male. Anche le ragazze ne soffrono e mi spingo a dire che persino quelle che si trovano dalla parte di chi vede l’altro solo come amico spesso si chiedono perché e se ne dispiacciono. Ma al cuor non si comanda e non sempre il cuore ti porta verso il serial killer o la “zoccola” di turno. Perciò è inutile accanirsi contro il prescelto.

Insomma, essere friendzonati è una condizione comunissima e – direi – utile per l’evoluzione sentimentale delle persone. Porta alla maturità, perché passa dall’accettazione del fatto che l’altro non è una nostra proprietà, che ottenere sesso da una persona con cui FINGIAMO di essere amici non è un diritto e che quando nasce l’amore è una sorta di miracolo da apprezzare a fondo. E anche per capire che l’amicizia spontanea (probabilmente molto più spontanea di quella che stiamo offrendo noi con la speranza di finire a letto!) non è roba da sottovalutare.

Quelli che insistono a voler vedere l’amicizia come un metodo coercitivo della ragazza che “usa” il povero ragazzo innamorato  (non si sa bene per che cosa) e ride dei suoi sentimenti SONO ASSURDI.  Io so perfettamente che si può voler bene in modo sincero e che è difficile non illudere l’altro, specie se si tiene a lui (ma badate bene che questo discorso può essere fatto tranquillamente a generi invertiti). Mi chiedo però che tipo di amicizia sia quella di coloro che magari si avvicinano ad una ragazza che si è appena lasciata, le stanno vicino, la ascoltano, escono con lei…con il solo scopo di portarsela a letto. E se lei non ci sta chi è da biasimare? LEI? Ah ah, ma fatemi il piacere, AVVOLTOI!

I rapporti tra un uomo e una donna possono avere decine e decine di sfumature. In gran parte, sono sfumature molto belle: che sia amore, che sia sesso, che sia volersi bene e confidarsi. La profondità di tali sentimenti possono essere decisi solo dalle due persone coinvolte. A volte va come vorremmo noi, a volte no. Lo si accetta e si va avanti, facendo i conti con i limiti propri ed altrui. E’ così che si cresce.

And that’s all, folks.

Una risposta »

  1. Ohhh finalmente, ci voleva questo bel discorsetto 😀

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  2. Mmm non l’avevo mai osservata sotto questo punto di vista… Vuoi dire che hanno dato per anni alla mia dolce metà del cagnolino e dello zerbino tecnicamente perché non l’ho “data” a qualcun altro? 😁😁😁 w l’amicizia quella vera!

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    • No, il problema è che se non la dai a un ragazzo che ti corteggia sei una tr… (vedi anche tu il divario tra ciò che si dice e ciò che si intende?) e lui, nel suo starti vicino senza fare sesso, è uno zerbino, perché si presuppone che tutto quanto fa abbia un secondo fine e chi non tromba è un reietto della società. Ovviamente tutti i rapporti DEVONO ruotare attorno alla trombata, non ne possono esistere altri. Che società di….sempliciotti sta venendo su!

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  3. Ma scusa… in questo rientra solo il caso in cui Ciccio gira attorno a Ciccia perché vuole portarsela a letto, ma lei non ci sente, o anche nel caso in cui Ciccio sia veramente innamorato? Perché qui leggo solo la faccenda inerente al sesso e vorrei capire se ci stiamo limitando agli “avvoltoi” e simili.

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  4. Uhm….e fammi capire. Se con una persona hai fatto sesso, viaggi insieme, cene e pranzi insieme, risate insieme, metà settimana a casa di uno e metà a casa dell’altro, senza che questa abbia mai voluto stare insieme a te, e a un certo punto ti dice “non mi attrai sessualmente, non sono innamorato di te, rimaniamo amici” e cerca di relegarti al ruolo di amica il giorno dopo aver compiuto UN ANNO di frequentazione, questa si chiama friendzone o mabruttocessoschifosomagarimori (libera elaborazione della persona ingiustamente e schizofrenicamente friendzonata)?

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  5. Ci sono anceh altre possibili situazioni:

    A è innamorata di B
    a B piace A, piace vederla, andarca cena, andare al cinema, passeggiare ecc ma non ama A, o comunque ciò che prova non è sufficientemente forte da far scegliere A come compagno/a di viaggio nella vita (e lo fa presente, ovviamente), anche se prova anche attrazione sessuale verso A

    Qui non siamo nella Friendzone
    m neanche nella Lovezone

    e allora? dove diamine si colloca una relazione così ?

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  6. Fermi un momento.
    1) Io ho ancora da vedere una ragazza relegata nella friendzone. Suppongo che capiti, visto che in genere ogni discorso su “gli uomini fanno/le donne fanno” può essere invertito, ma penso molto meno.

    2) Volere essere più di un amico =/= stare vicino ad una persona solo per portarsela a letto.

    3) Cito: “l’amicizia è una forma di affetto e rispetto da non sottovalutare”.
    Sì, ma deve essere a doppio senso. Se a me l’amicizia non basta, sto male come una bestia, altroché affetto e rispetto.

    MA voglio togliermi il cappello di fronte a questa frase:

    “mi spingo a dire che persino quelle che si trovano dalla parte di chi vede l’altro solo come amico spesso si chiedono perché e se ne dispiacciono.”

    Chapeau, autrice.

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    • Beh nel mio caso ho perso un paio di amicizie proprio perchè ho respinto e deviato delle avance. Non è che sia un adone, affatto: ma può succedere.

      Detto questo, un conto è avere sentimenti d’amore non ricambiati e non poter stare vicino a chi ami solo come amico. E’ una cosa.
      Tutto un altro universo sentirsi attratto sessualmente , e basta, da una persona.
      Non confondiamo cose diverse.

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    • Ragazza relegata nella friendzone, e non solo una volta, presente. Succede eccome…

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  7. Vedo che qui si potrebbe partire con una trattazione filosofica sulla friendzone (argomento di cui sfortunatamente sono fin troppo esperto).
    Un appunto: questo commento vuole essere uno spunto ed una risposta all’articolo principale, dato che (ovviamente e comprensibilmente) manca la visione di un uomo. In questo testo si parla quindi della friendzone da un punto di vista maschile, visto che è il mio personale. Nel caso di una donna friendzonata, non oso dire.
    – Innanzi tutto partiamo col dire che la friendzone,da un punto di vista strettamente maschile, è diversa da come la intendete voi donne, o almeno da come la intende la scrittrice dell’articolo. Non si ha una friendzone quando una ragazza rifiuta un ragazzo che magari le è stato vicino a lungo, ma con il solo scopo di avere una o più notti di fuoco: essa si verifica quando un ragazzo che per un lasso di tempo variabile (in genere dai tre/quattro mesi in su, comunque abbastanza da sviluppare un forte legame di amicizia con la ragazza) viene respinto con scuse quali “non voglio rovinare la nostra amicizia”, “non riesco a vederci insieme”, et similaria. A quel punto nell’ “eterno amico” si sviluppano pensieri tristi e deprimenti: come potrebbe mai trovare una ragazza che lo apprezzi davvero per quello che è, se nemmeno una sua grande amica lo vuole? E’ colpa del suo carattere? Ma no, la sua amica non sarebbe stata con lui così a lungo se non si fossero trovati bene insieme. E’ un problema del suo fisico, allora è troppo brutto? Ma in quel caso, che colpa ne ha lui: non ha sempre detto la sua amica che avrebbe desiderato un fidanzato con il suo carattere, anche se magari non bellissimo? Perchè tutte quelle attenzioni, quelle moine, le confessioni sulle sue angosce, le sue paure e i suoi fantasmi, se non gli è mai importato di lui? Non aveva detto che mai aveva confessato ad altri quelle cose così private ed intime?
    Ecco, quindi che la friendzone assume significato non tanto nella ragazza, quanto nel ragazzo, che spesso rientra nella macrocategoria dell’introverso con pochi amici e alle prime armi con l’altro sesso. Una condizione mentale ed esistenziale, più che fisica e tangibile. Al “friendzonato” non importa tanto il fatto che non starà mai in intimità fisica con la “friendzonatrice”, quanto che essa lo abbia plasmato per i suoi scopi e le sue esigenze, spogliandolo di tutti gli attributi maschili, minacciosi e fuorvianti, per fargli vestire i panni del surrogato dell’amica, ma senza l’invidia repressa che le donne provano per le amiche (non dite di no, perchè non ci credo che non proviate almeno una punta di gelosia).
    I playboy, i ragazzi che si portano a casa una ragazza diversa alla settimana, non vengono friendzonati, ma respinti, vorrei che questo fosse chiaro. Al maschio friendzonato brucia il fatto di essere stato trasformato nell’amico gay.
    – Ora veniamo al secondo punto. Per parlarne, osserviamo il soggetto friendzonato: i primissimi tempi farà finta che niente sia successo, sperando di mettere a tacere il sentimento nel suo petto. Ma scoprirà che non è semplice, perchè la donna continua a trattarlo come un amico, appunto, continuando con occhi dolci, risate e scherzi, magari conditi da contatto fisico come abbracci a sorpresa. Quindi parte la seconda fase, in cui il soggetto si pone le domande di cui poco sopra; quindi si comincerà a formare una linea di separazione. L’amicizia tanto voluta dalla donna non esiste più, non può esistere, perchè l’uomo è innamorato e non pur con tutta la rabbia e la frustrazione, non riesce a convertire quell’amore in amicizia. A quel punto si possono sviluppare più scenari, ma la conclusione è una sola: il ragazzo conosce un’altra ragazza e prima o poi se ne innamora. Quali conclusioni se ne possono trarre? Che la friendzone dura finchè il soggetto non si innamora di nuovo. Quindi? La friendzone è amore che non si può manifestare perchè soffocato sul nascere; quando l’amore bloccato è debole e passeggero, generalmente si provano rabbia e fastidio, ma si superano in fretta, mentre se molto forte e vivo, è doloroso e può trasformarsi anche in odio per la ragazza o per l’intero genere femminile. Facebook, Twitter, blog e forum sono invasi da discorsi sulla friendzone, perchè l’intensità dei seintimenti è tipica della gioventù ed anche internet lo è. I respinti creano così luoghi e topic per parlarne, trovando una base di esperienze in comune da condividere, da cui è nato l’archetipo della “friendzone” stessa.
    – Un appunto finale: chi augura le botte o lo stupro ad una donna, non è perchè è un ragazzo friendzonato come tanti (più o meno ci passano tutti gli uomini, sebbene con diversi gradi di intensità) quanto piuttosto è un sadico bastardo rancoroso, da non confondere con l’onesta categoria dei “raccoglitori di 2 di Picche”. Perchè il vero friendzonato è nonostante tutto profondamente innamorato della sua friendzonatrice e spesso farebbe davvero di tutto per lei.
    – In definitiva, c’è differenza tra il respinto e il friendzonato: uno è qualcuno che fin da subito vuole mettersi con una ragazza (non necessariamente armato di cattive intenzioni, anzi), l’altro è qualcuno che vede nascere il sentimento da una base di intenti, sguardi e piccole cose, che poi va a scontrarsi con un amaro destino. Non confondiamo le due cose.

    Detto questo, è facile tirare le conclusioni del ragionamento. Tu dici che la friendzone è solo di quelli che sperano di impalmare bene bene una ragazza, mentre come ho spiegato, non è così; il discorso che gli uomini vedono “l’amicizia come un metodo coercitivo della ragazza che “usa” il povero ragazzo innamorato (non si sa bene per che cosa) e ride dei suoi sentimenti SONO ASSURDI” è falso alla base, si può trovare solo nei discorsi che usano gli uomini per autoconvincersi di mollare la ragazza (e ne sono pienamente coscienti); infine, se gli “avvoltoi” come li chiami tu, si vedono respinti da una ragazza, non si fanno tanti problemi a mandarla tranquillamente a quel paese e a cercarsene un’altra, quindi non rientrano nel concetto di “friendzonati”.

    Spero di aver esposto chiaramente ed in modo lineare le mie riflessioni (che essendo MIE non si propongono come una verità assoluta, quanto piuttosto come espressione personale, di una fetta di universo maschile friendzonato se va bene). Scusate, ma vedevo troppa confusione senza un vero e proprio confronto con un punto di vista maschile…

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    • Mi è piaciuto molto questo tuo intervento, sicuramente meno superficiale del mio articolo perché va a scandagliare i “sentimenti”. Non mi sono spinta sui sentimenti perché sono diversi per ognuno, però visto che li hai menzionati posso dirti che, dal mio punto di vista di donna, è ESATTAMENTE la stessa cosa ed il senso di inadeguatezza che si percepisce quando qualcuno di cui siamo innamorati ci rimbalza non cambia di una virgola. Anzi, sì, di una virgola cambia, ovvero: noi non abbiamo paura di essere espropriate della nostra “femminilità”. Il fatto che una ragazza abbia un amico che tratta senza implicazioni sensuali, cioè senza cautele, mi confermi che viene visto come un “affronto” alla mascolinità del tipo. Non vorrei essere troppo dura, ma questo mi pare un po’ un problemino nella mentalità di alcuni maschietti, che non ha nulla a che fare con l’amore. Tu stesso dici che vi scoccia essere – per esempio – abbracciati all’improvviso, perché non potete esprimere il vostro amore, che è anche sessualità e per questo vi sentite relegati al ruolo di “amica femmina” (o – mio dio – gay!!!)
      So che vi sono molti luoghi comuni in merito, ma ti prego, togliti dalla testa che le donne in amicizia siano più gelose e meno leali degli uomini. Non è così, chiedi a chiunque. Sicuramente ci sono dinamiche diverse, così come ci sono modi diversi di confrontarsi, ma i rapporti di amicizia femminile sono stupendi e non sono rari. Perciò “sostituire” un’amica femmina nel cuore di una ragazza non è sta chiavica. E in molti casi la ragazza “amata” fa una fatica enorme a trattenere gesti di affetto spontanei, quando viene a sapere che il suo amico da lei vorrebbe qualcosa che per qualsiasi ragione non è disposta a dargli.
      In definitiva, la friendzone è tra le situazioni più vecchie del mondo e chi dice di non esserci passato non si è mai innamorato. Possiamo chiamarla come si faceva un tempo: “amore a senso unico”, ma lasciami dire che una volta quando ci riunivamo in gruppetti a parlarne (e FB e twitter erano ancora un miraggio) i miei amici maschi tutto facevano tranne che dare della “cagna” e della “troia” alla friendzonatrice. 🙂 Mi dici che è solo un modo di sfogarsi di pochi malati…mi sembra strano perché ormai si sente spesso anche in tv e perciò la cosa mi fa pensare che stia diventando una moda, legata al fatto che “i ggggiovani d’oggi (ma anche i 40enni!)” non siano più in grado di gestire le critiche, i rifiuti, i normali comportamenti “restrittivi” che condizionano le relazioni normali tra persone libere. E’ una sorta di “generazione viziata” a cui non si può più dire un “no” senza attirarsi sulla testa maledizioni? Spero di no, ma ti assicuro che molti articoli, molti commenti e – ahimé – molti fatti visti dal vivo spesso me lo fanno pensare. Inutile dire che da questo “vizio di volere tutto e subito” penso poi possa derivare tutto un tipo di mentalità tutt’altro che innocente. Ma qui poi si passa ad un altro argomento. 🙂

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  8. Il problema della friendzone mi risulta nuovo. Non sapevo che tra le moltissime colpe di noi femmine astute e calcolatrici ci fosse anche queste. Ho molti amici uomini, forse ne ho più uomini che donne. Sono stata messa in friendzone, ma all’epoca non lo sapevo, più volte di quante avrei voluto. Ma insomma, mai augurato del male alla persone cui volevo bene (se vuoi bene NON auguri del male, mai) e neanche alla persona che ha avuto il posto che avrei voluto io nel cuore del mio amico. Comunque, se questi sono i termini della questione (lui zerbino, lei zoccola) mi si conferma che questa gente ha bisogno di farsi vedere da uno bravo. Come direbbe Liga, uno bravo davvero e di più.

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  9. Vorrei aggiungere un paio di contributi sul tema della friendzone da parte di un esperto dell’argomento, Doctor NerdLove/Harris O’Malley, un ragazzo che tiene un blog di consigli sentimentali per geek (con una particolare attenzione alle norme sociali e a questioni “di genere”, fra cui i pregiudizi sulle ragazze nella geek culture, l’importanza del consenso affermativo, la critica delle tecniche manipolatorie dei “pick-up artists”).

    – questo post: http://www.doctornerdlove.com/2011/06/friend-zone-myth/ riassume il perché la friendzone, concepita come sia essenzialmente un mito idiota, spiegando come le ragazze ricorrano a frasi come “ti vedo solo come un amico” perché veniamo cresciute con il timore di deludere gli altri;

    – questa: http://www.doctornerdlove.com/2012/06/avoiding-friend-zone/all/1/ è una categorizzazione semplificata di varie situazioni di friendzone, incluso il caso 2 che è quello di cui parla specificamente questo post della padrona di casa (che spero non se la prenderà per tutti i link!) con annessi consigli;

    – questo post (http://www.doctornerdlove.com/2011/08/mr-nice-guy/) parte dalla classica invettiva rancorosa sulla friendzone (che tra l’altro esemplifica benissimo ciò che la nostra padrona di casa MissLoisLane79 ha descritto nel suo splendido post) per spiegare perché il diventare amico di una persona sia una pessima strategia per tentare di avere una relazione sentimentale con quella persona;

    – e questo (http://www.doctornerdlove.com/2012/12/problem-nice-guys/) è un approfondimento sul comportamento meschino dei “bravi ragazzi” che considerano l’amicizia solo come un mezzo.

    Detto questo, io ci sono passata nella friendzone e so che è dolorosa, ma non concepisco come in certi ambienti dell’Internet, pieni di rancore e disprezzo, la si concepisca come UMILIANTE. No, cari ragazzi fissati con la friendzone, le ragazze non si divertono a far soffrire i loro amici illudendoli, di solito siete voi a illuderle di tenere davvero a loro, di rispettare la loro libertà, di capire i loro problemi, quando in realtà volete un legame esclusivo.

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    • ” il diventare amico di una persona sia una pessima strategia per tentare di avere una relazione sentimentale con quella persona;”
      Ecco questo temevo. Sono d’accordo con l’OP, ma è proprio questo parte del problema di cui si lamentano molti.
      Allora, non credo debba essere una strategia di conquista, l’amicizia, però secondo me non sarebbe nemmeno da escludere, visto che è quanto di meglio per conoscere a fondo una persona ed eventualmente innamorarsi, spesso in modo più profondo che non quando tutto scatta fin da subito.
      Secondo me alcuni uomini si fanno seghe mentali del tipo “avrei dovuto darmi da fare fin da subito” o “avrei dovuto capirlo subito che mi piaceva”. In risposta all’altrettanto macchinoso concetto di “rovinare un così bel rapporto”.
      Secondo me, a meno che davvero semplicemente non ci sia attrazione comunque, e allora è ok, questa è una superstizione. Ma se c’è attrazione è sbagliato de sessualizzarla solo perchè c’è l’amicizia di mezzo.
      E poi allora non dovrebbe capitare alle donne, poichè il discorso dell’amicizia come strategia da non utilizzare è rivolto soprattutto agli uomini. Eppure vengono friendzonate anche loro, appunto, non per non rovinare il rapporto o altre pippe mentali, ma solo perchè non c’è attrazione ;).

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      • Io credo che l’amicizia in certi casi inibisca l’attrazione sessuale. Sai quando si dice “tu per me sei come un fratello”? Be’, per me e per il mio migliore amico è così, possiamo passare due ore sdraiati sul letto a guardare video di YouTube o a improvvisare sketch leggendo con voci buffe 50 sfumature di grigio, ed è come se il fatto che lui è un ragazzo semplicemente non esistesse. Non ho mai pensato a lui “in quel senso”. Se scoprissi, anche se so che è impossibile, che per lui non è lo stesso, visto che non è una cosa da cui si può tornare indietro, so che rovinerebbe tutto.
        La friendzone si crea quando per una persona scatta questo meccanismo che ho appena descritto, mentre per l’altra scatta l’attrazione. Le due cose non sono compatibili, e il risultato più frequente (se non in casi di elevata maturità di entrambi) è sofferenza per tutti.

      • Ti stavo per rispondere, ma più volte si è piantato il computer, ovviamente pura coincidenza, una volta anche quest’anno stesso, quando ho ripensato a questo blog.
        Ciao di nuovo. Allora quello che tu descrivi credo sia ciò che si intenda per friendzone, alla fine. Ora diventare amici non penso sia una strategia, ma la base di qualunque rapporto, anche se sono attratto dall’inizio, io sono genuinamente curioso nei confronti di lei e la voglio conoscere, non è un mezzo per fare altro. Nel caso di una amicizia, io scopro di essere attratto – innamorato durante tale amicizia o che delle cose cambino.
        Non puoi parlare, insomma, per tutte le persone. Ciò di cui parli è penso una legittima mancanza d’attrazione, ma non dovrebbe essere causata dall’amicizia, mi spiego?
        Poi io sono dell’idea che anche in caso di mancata corrispondenza bisogna passare oltre.
        Comunque, fare amicizia non è altro che conoscere rimanendo sè stessi.

  10. Una vita che non venivo piu’ qui e m fa piacere vedere che continua a essere bene scritto e molto frequentato..cosa ne penso io dell’amicizia tra uomo e donna? semplicemente non esiste uno dei 2 è comunque interessato sessualmente all’altro. Con un tuo amico (del solito sesso) ci condividi le tue passioni, tutto cio’ che ti piace al di fuori della sfera sessuale, e coltivi questo vero sentimento di amicizia profonda. Con l’altro sesso..tutto il resto.
    Sei mai piu’ venuta su extreme docking? ciao

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  11. Pingback: L’immenso potere | il ricciocorno schiattoso

  12. Ho letto tutti i commenti e vorrei aggiungere qualcosina, riferito a molti di essi, quindi non rispondo a uno direttamente, ma faccio un po’ un mix.

    A me è capitato moltissime volte che ragazzi a cui volevo molto bene e che consideravo con affetto (cioè sono sempre stati e sempre saranno amici), si sono dichiarati. Spesso dopo anni che ci conoscevamo (il record è di 5 anni). Loro non avevano mai detto una parola o fatto una mossa in tal senso, o almeno, nessuna così chiara da essere comprensibile, quindi la dichiarazione è sempre stata un fulmine a ciel sereno.
    Vorrei spiegare una cosa ai signori, specie a Icra, il cui commento mi ha lasciata perplessa.

    Se vi piace una ragazza, mai, mai, mai, MAI proporvi a lei come amico. Se lei vi vede come amico, non vi prenderà mai in considerazione per “altri ruoli”. Siete un amico, quindi sì, siete l’equivalente di un’amica femmina, ma senza i tacchi. Questo implica che vi verrà anche a parlare del tizio che le piace (e che, al contrario di voi, non è stato così ingenuo da proporsi come amico). Ho molti amici maschi, ma alcuni, purtroppo, hanno iniziato a parlare con me non perché mi trovavano simpatica e asessuata (leggi: un amico maschio, ma con i tacchi), ma perché già mi avevano inquadrato come possibile interesse romantico (certo, sempre che poi, una volta conosciuti meglio, fossimo stati compatibili). Questo non funziona. Se lei vi considera un amico, sarete sul serio archiviati come amici, come se foste femmine.
    Le storie “sono stati amici per 10 anni, poi si sono messi insieme” in realtà significano “sono stati amici per 10 anni, per motivi vari (tipo: uno dei due stava con un’altra persona), ma in realtà lei lo ha sempre considerato come un possibile interesse e non un amico. Quindi, appena gli impedimenti sono venuti a cadere, si sono messi insieme”.
    Mi dispiace rovinare il rant di Icra, ma sì, se non scatta quella che è l’attrazione, l’amico rimane amico, pure se è bello, buono, bravo e tutto quello che vuoi. Sennò, tu probabilmente saresti fidanzato col tuo migliore amico e io con la mia migliore amica, visto che fra appartenenti dello stesso sesso, di solito ci si capisce meglio al volo (di solito).

    Purtroppo, ci entra anche l’attrazione fisica e ci entra anche l’attrazione mentale. Ci sono dei gesti che fanno scattare in noi l’interesse per una persona e, se non li notiamo in un certo lasso di tempo, di solito dopo “cataloghiamo” l’altra persona come amico/a e non come possibile partner e non notiamo più i suddetti gesti. È triste? Sì. Fa male? Certo. Si può fare qualcosa a riguardo, cambiare, prendersela? No. Equivale a dare del gay a qualcuno? (che poi, dovrebbe essere un insulto?) No. Equivale a dire: sei una gran persona, ma da QUEL punto di vista non mi piaci, quindi non avremo mai una relazione.

    Dall’altro lato, lasciatevelo dire da una a cui è capitato tante volte, ci si sta male. Male perché comunque perdi un amico. Male perché, piuttosto di farli soffrire, preferisci farti odiare o farli allontanare, per il LORO bene (io avrei preferito continuare a vederli, ma sapendo che soffrivano…). E ci si rimane anche male a vedere che, quando alla fine gli passa e si trovano un’altra, comunque tu hai perso un amico. E questo mi dà ai nervi: non ti ho fatto nulla di male, ti sei avvicinato a me come amico mentre avevi altri scopi, e alla fine, svanita la possibilità di ottenere qualcos’altro, mi mandi al diavolo? Ah, beh, bell’amico!

    Quindi, signori, se vi piace Tizia, provateci con Tizia, ma non spacciatevi per amico. Non funziona. E non siete gli unici a rimanerci male, perché Tizia, nel frattempo, a voi si era affezionata sul serio e ora si domanda se in realtà volevate solo “fregarla”, altro che esserci amici!

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    • Assolutamente d’accordo, ma aggiungerei ancora un cosa: può anche succedere che dopo una tot conoscenza i sentimenti cambino però.
      Semplicemente perchè la maturazione e l’evoluzione personale porta a trovare attraenti cose che prima non si dava lo stesso valore.
      Questo è ancora diverso da chi, consapevolmente cerca di fare l’amico e non lo è.
      Per il resto è chiaro: se ti piace una persona non mentirle. E non mentire a te stess*

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      • Mah. Nella mia esperienza, se si coltiva l’amicizia tutti i gg, non succede, perché se ti ho già “scartato” come possibile partner, domani non cambierò idea. Lascio l’opzione aperta nel caso di “eravamo amici alle elementari, non ci siamo visti per 15 anni, ora ti ritrovo e mi piaci”, perché la separazione in quei 15 anni ci fa trovare davanti una persona diversa. Ma non mi sento di condividere la tua opinione per persone che si frequentano ogni giorno, proprio perché non c’è il distacco necessario per vedere l’altro sotto una nuova luce.

    • semplicemente a volte succede che due amici si scoprono attratti e s’innamorano (con tempi diversi, magari) e a volte non succede, e quando succede solo a uno dei due si sta male (nei casi peggiori può pure finire l’amicizia) ma la cosa va affrontata

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      • ed è vero che se la scintilla, l’attrazione non scatta non scatta e il verbo amare non sopporta l’imperativo. Semplicemente: se succede succede

    • Troppa rigidità, mai dire mai ;).

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  13. Invece a me è successo di cominciare a vedere sotto una luce diversa un ragazzo che consideravo il mio migliore amico. E fino al giorno prima non avrei mai detto che fosse amore e la mia amicizia era sincera. Per lui non è mai stato o stesso, perciò ho affrontato anche io questa famigerata friendzone e sì, ci soffri, ok, ma serve per maturare. Di friendzone non si muore, anzi a volte è utile per chiarire meglio quali sono i nostri VERI bisogni. 🙂

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  14. Secondo me si fa confusione tra amicizie e conoscenze.. cosa si intende per amico, un amico è una persona con cui posso essere sincera, in sua presenza posso pensare ad alta voce, è la persona con la quale posso essere me stessa senza essere giudicata. Criticati si, giudicati no..
    L’amicizia è un sentimento di affetto vivo e reciproco tra due o più persone dello stesso o di differente sesso.
    L’amicizia è un rapporto alla pari nel quale nessuno prevarica l’altro, nessuno pretende dall’altro, ma ognuno è pronto a darsi all’altro se necessario, senza interesse alcuno. l’amicizia richiede l’intimità, la condivisione, la reciprocità, quindi anche il sesso, anche se non c’è innamoramento, basta il desiderio, perché è una relazione basata sul piacere e non sul bisogno, fondata sulla stima e sul rispetto reciproci, sulla gratuita e disponibilità, ma anche sulla più ampia e reciproca libertà.
    Detto questo, dobbiamo anche constatare che l’amicizia è rara. Il resto sono conoscenze..
    Viene usata spesso questa parola per nascondere interessi di ogni sorta e legami in realtà poco sinceri e solidi e nulla hanno a che fare con l’amicizia. In questo mondo, dominato dagli affari, dalla competizione e dalla rincorsa al potere, l’amicizia è uno spazio sovversivo, uno spazio vitale e concreto, ma al contempo simbolico e ideale, nel quale sperimentare la propria umanità in modo libero, senza le costrizioni imposte dal ruolo sociale. Peccato che gli amici siano sempre troppo, troppo pochi.
    Sinceramente non ho capito cosa sia questa “friendzone”.

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    • Vorrei aggiungere solo una piccola considerazione. Dall’articolo mi sembra traspaia un’associazione tra maturità e l’essere in grando di mantenere un rapporto di amicizia anche nel caso in cui due persone legate da una relazione importante (per entrambe) finiscano nella fantomatica situazione da friendzone. Ora, sembra che l’idea di base sia: 1 una delle due persone aumenta le proprie aspettative riguardo la relazione in corso (non considero il caso dell’essere innamorati già da prima, lì sono d’accordo che parlare chiaro e subito è fondamentale) 2 l’altra persona presa in causa non se la sente di portare la relazione con l’altro su un altro livello, ognuno per le sue motivazioni, tutte valide, perché giustamente “al cuor non si comanda” . ora il punto 3 è quello più critico, perché sembra che a questo punto la prima persona dovrebbe accettare la volontà della seconda e ritornare sui propri passi fino al punto in cui si era amici e basta. Ma personalmente voglio spezzare una lancia in favore di chi non opta per questa scelta ma decide che dopo la situazione vissuta il tornare amici non sia possibile. Questo perché trovo molto riduttivo il voler incolpare queste persone di immaturità, e per lo stesso motivo che giustifica l’altra persona che non prova lo stesso desiderio di approfondire la relazione, ovvero “al cuor non si comanda”. Nessuno punta a rovinare le proprie amicizie, e nessuno volontariamente finisce per desiderare di più da una persona che lo considera solo un amico. Succede e così come l’altra/o ha il diritto di non assecondare la richiesta, allo stesso modo il “friendzonato” (termine bruttissimo, lo uso nel significato di “chi ha visto i propri desideri non realizzarsi”) ha il diritto di sentirsi ferito e di allontanarsi, se questo lo fa sentire meglio, dalla persona che è la causa del suo sentirsi ferito; purtroppo è possibile ferire qualcuno che ci sta vicino, senza volerlo, questo é chiaro, proprio perché nessuno vuole rovinare le proprie amicizie. Ora, nella stessa misura in cui chi si ritrova a volere di più dall’altro deve partire dal presupposto che questo altro può non essere in grado di dargli ciò che vuole, allo stesso modo chi si trova dall’altra parte deve partire dal presuppoato che un rifiuto può anche significare il termine del rapporto di amicizia. I rapporti cambiano, le persone vanno e vengono, non tutte le amicizie/relazioni sono fatte per durare e non vedo immaturità in una visione di questo tipo.

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      • Certamente. E tuttavia il diritto di rimanerci male ed allontanarsi non significa dire a tutti che la propria friendzonatrice è una cagna/troia, augurarle ogni male e aprire pagine che sostengano i propri deliri mentali. Ti pare?

      • Assolutamente d’accordo, cmque non mi riferivo a questicasi, volevo solo chiarire un punto che secondo me rischia di portare a generalizzazioni un pò utopiche (ovvero bisogna stringere i denti e costringersi per forza pur di mantenere l’amicizia), tutto qui.

      • Secondo me il nucleo del problema con la visione della friendzone promulgata da certe pagine Facebook è che la friendzone è vissuta come la Somma Umiliazione, e la ragazza che l’ha inflitta è colpevole, a prescindere.
        Non conta ciò che lei sente, vuole, desidera: c’è solo l’umiliazione dell’essere stati respinti e il bisogno di punire la colpevole.
        Si sorvola volutamente sul fatto che non si può scegliere a tavolino di chi innamorarsi ribadendo i soliti pregiudizi, che le ragazze sono tutte superficiali e vogliono il ragazzo figo, popolare, aggressivo (e se poi le pesta se la sono voluta e ben gli sta, se avessero scelto me che sono un bravo ragazzo non sarebbe successo…ne ho visti fin troppi di commenti di questo tono).
        Penso sia il modo peggiore di elaborare una situazione oggettivamente dolorosa e delicata, proiettando la colpa sulla “friendzonatrice” a priori, senza capire che non sarebbe giusto se si costringesse ad un legame che non vuole, che non sente solo per compiacere l’amico.

  15. Mai detto questo. Se uno soffre a mantenere l’amicizia conviene tagliare i ponti, secondo me. Ma ognuno fa, naturalmente, ciò che sente.

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  16. Non ho mai vissuto la “friendzone” (tra virgolette perché a me sto termine lascia un po’ MEH) come “vittima” (anche qui le virgolette d’obbligo), ma ho dovuto ridimensionare le aspettative di un paio di amici. Uno mai più visto, con il secondo siamo ancora amicissimi (almeno aveva avuto la grazia di dirmi subito che voleva scoparmi, poi si è trovato una fidanzata senza piangersi troppo addosso). Per il resto ho sempre avuto amici maschi che non sono mai stati attratti da me sessualmente, anzi, sono estremamente rispettosi anche nei gesti fisici sapendo che non gradisco troppo essere toccata.
    Però continuo a non capire la mancata capacità di alcuni di gestire un rifiuto, perché è questo il problema.
    Vorrei segnalarvi questo post facebook.com/lafriendzonenonesiste/posts/1426716480941102 inoltre e vi spingo a leggere i commenti. Esistono DAVVERO uomini convinti che non valga la pena di essere amici di una donna se poi non te la dà. Oppure che le donne scelgano i propri partner esclusivamente per l’estetica. A me turba un sacco questa “nuova” visione che alcuni uomini hanno delle donne, perché tendono a fare di tutta l’erba un fascio e il problema è che sono sempre di più a diventare così (basta vedere la pagina BOOOM! Sei stato friendzoned e i relativi commenti per capire cosa intendo).

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  17. Pingback: La Belle Dame sans Merci | il ricciocorno schiattoso

  18. Ma per favore… dite invece le cose come stanno: spesso coloro che sono interessati a qualcuno lanciano segnali che difficilmente possono essere equivocati dall’altra persona, la quale è quasi sempre consapevole del fatto che esista un interesse da lui/lei, ma mettere in chiaro subito le cose sarebbe uno svantaggio, in quanto perderebbero lo schiavetto (Perchè questo spesso fanno le persone interessate: ridursi a zerbini, e qui è colpa loro) che gli fa favori di ogni genere, oltre che la spalla su cui lagnarsi quando il tipo/la tipa che si son trovati metterà loro le corna o quant’altro. In alternativa, molte persone usano la persona interessata a lui/lei per pompare il proprio ego come nemmeno il Pantani dei tempi d’oro e per vantarsi con amici/amiche di quanto si possa essere difficili da conquistare. Insomma, la friendzone non è altro che un banalissimo e subdolo modo di mantenere legata una persona a noi, giocando coi suoi sentimenti, quasi sempre per sfruttarlo nel momento del bisogno. E qua si parla di renderla una cosa normale? Ma stiamo scherzando?
    Un amico non si tratta così. Se devi scaricarmi con la frase “Ti vedo solo come un amico” e ti eri già accorto/a sin dall’inizio che provavo qualcosa per te allora sei solo falso/a come Giuda, perchè un amico non si tratta così: in un’amicizia la sincerità e l’onestà sono la chiave di tutto e se tu salti fuori con “Ti vedo come un amico” stai mentendo nella stragrande maggioranza dei casi.

    Di sicuro questo blog sarà moderato e quindi questo commento non vedrà mai la luce, ma io sfido il moderatore che starà leggendo queste righe ad inserirlo, perchè non mi parrebbe giusto che solo i commenti favorevoli vengano inseriti e gli altri censurati in toto.

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    • Perché mi sembra che a questo commento manchi un gne gne gne? Potremo fare i paladini della pura amicizia quando lo scopo principale del friendzonato non sarà quello di togliere le mutande all'”amica”. Cioè, davvero, potete lagnarvi se avete sedici anni,ma dopo sale un po’ il ridicolo. 🙂

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  19. I ragazzi reagiscono peggio perchè sono molto piu’ friendzonati delle ragazze. Se una ci friendzona e 10 ci vogliono trombare (come succede a voi, anzi a voi molti di piu’) allora non ci daremmo tanto peso.

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    • Guarda che nella vita – e nei rapporti umani – esiste anche dell’altro. E cmq se non te la danno ti assicuro che non è essendo sgradevole e dando loro delle cagne a casaccio che puoi far loro cambiare idea. Grazie al cielo, il consenso di entrambi in una relazione è il bene più prezioso. Crescete, ragazzi, che tutti/e abbiamo delle delusioni nella vita, ma non per questo dobbiamo diventare emeriti stronzi.

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  20. Ciao.
    Io sono stato amico per 4 anni con una ragazza.
    Mai avuto un secondo fine, mai fatto allusioni (e lei che ogni tanto faceva battute).
    Un giorno, durante la quarantena, lei dice che un rapporto così profondo con un ragazzo non l’aveva mai avuto, che non capiva cosa provava.
    Parlò del destino tra noi, ecc.

    Così per un mese (“Il nostro non può essere che amore”) la quarantena impediva di vederci.
    Quando le chiesi di uscire, dopo vari discorsi, si rimangiò ogni cosa. Scoprii che aveva detto alla sua migliore amica che io mi ero dichiarato e ne ridevano di ciò, facendomi passare per il poveraccio non ricambiato.

    Credo di aver vissuto una cosa ben peggiore della friendzone, e cioè essere deriso da una persona per me importante.

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    • Non so quanti anni voi abbiate, ma sei incappato in una parecchio immatura. Succede, ma ti assicuro che non è la norma. In bocca al lupo per lo sfanculam…ehm l’allontanamento, che spero avrai fatto SUBITO. Forza e coraggio!

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